Da tanti anni sui campi da calcio, la coach svedese Anna Signeul ne ha viste e vissute tante di esperienze, ma soprattutto ora vede come le cose siano cambiate per le calciatrici. Ma forse non ancora abbastanza per le donne che allenano. Recentemente ha preparato la Finlandia nel match per le qualificazioni a UEFA EURO 2022 contro la Scozia, squadra che precedentemente ha allenato per 12 anni.
“Ho visto un aumento del numero di donne che ottengono i loro diplomi di coaching negli ultimi anni” ha detto Signeul, “La UEFA si è concentrata sullo sviluppo e il sostegno degli allenatori femminili e sul supporto dell’allenamento femminile alle federazioni nazionali”.
Il programma UEFA per lo sviluppo di coach femminili mira ad aumentare il numero di allenatrici qualificate e il numero di squadre di club e nazionali allenate da donne, due obiettivi che completano la strategia fondamentale della UEFA per il calcio femminile.
“Credo che ‘Non puoi essere ciò che non puoi vedere'”, ha detto Signeul, “quindi è importante che diamo modelli di ruolo alle ragazze“.
Ci sono già grandi esempi di donne che allenano o hanno allenato lasciando un segno: Pia Sundhage, Silvia Neid, Jill Ellis, ma anche la stessa allenatrice della Scozia Shelley Kerr. Inoltre, anche molte giocatrici sono già sulla buona strada. Per esempio proprio il portiere della Finlandia segue molto bene le orme di Signeul, Tinja-Rikka Korpela ha difatti recentemente conseguito un diploma UEFA B per poter allenare in futuro, terminata la carriera da giocatrice.
“Sento che ora ci sono meno barriere, soprattutto perché le giocatrici attuali possono vedere un bel po’ di coach donne in molti campionati più importanti” afferma Signeul,“È particolarmente importante sviluppare e far crescere una linea diretta di coach femmine nel calcio, in particolare ex calciatrici della nazionale che sanno cosa serve”.
Credit Photo: FA of Finland