Ci sono squadre che considerano le vittorie il loro pane quotidiano e incasellano trofei su trofei sulla scacchiera della loro storia. Ci sono squadre che, invece, dopo un percorso senza precedenti e quasi inimmaginabile, riescono a vincere trofei importanti per la prima volta, e quella vittoria ha un significato ancora più speciale. Tra queste compare lo spumeggiante Orlando Pride che, la settimana scorsa, si è assicurato la vittoria della National Women’s Soccer League e dello scudetto americano, il Championship, al termine di una partita difficile e contro una squadra avversaria forte come il Washington Spirit.
Per la prima volta nella sua storia, l’Orlando Pride è stato incoronato dalle prestazioni delle sue ragazze “Campione degli USA”, se così si può dire, e può dunque vantarsi di un trofeo importantissimo da aggiungere in bacheca dopo aver giocato in uno stadio speciale, il CPKC Stadium di Kansas City, costruito appositamente per una squadra calcistica femminile, il Kansas City Current, qualcosa che non era mai accaduto prima. Il trionfo del Pride porta a compimento un vero e proprio cambiamento generale avvenuto nella squadra che, fino a qualche anno fa, mai avrebbe sperato di tagliare un traguardo così prestigioso. Il Pride ha infatti ottenuto il maggior numero di punti in stagione, ovvero 60, collezionando 18 vittorie e una striscia di risultati utili consecutivi pari a 23. Il Pride è riuscito a fare il doblete vincendo sia lo Shield per il maggior numero di punti ottenuti al termine della stagione, sia la Championship, un’accoppiata vincente messa a segno anche dal North Carolina Courage nel 2019.
Sarebbe giusto, però, rendere onore anche alle sconfitte. Il Washington Spirit, che ha terminato una stagione brillante in NWSL, ha dunque concluso i playoff in modo dolceamaro, nonostante possa sentirsi comunque soddisfatto per aver raggiunto i playoff per la terza volta nella sua storia. Come ha ammesso l’allenatore dello Spirit, Jonatan Giráldez, riuscire a scalfire la linea difensiva dell’Orlando Pride era una missione molto difficile da portare a termine, in particolare grazie a Emily Sams, vincitrice del premio di Difensore dell’Anno.
La vittoria dell’Orlando Pride sul Washington Spirit è stata sigillata al 37′ del primo tempo grazie alla rete di Barbra Banda, tra le calciatrici più prolifiche e cardini della stagione, al suo quarto goal segnato a stagione ormai conclusa, un record nella storia del campionato americano, e ha infatti conquistato il trofeo di MVP e gli onori che ne conseguono. A confezionarle l’assist ci ha pensato Angelina, che non ha fatto altro che innescare la seconda classificata nella lista delle marcatrici stagionali e il suo sinistro letale capace di superare il portiere dello Spirit Aubrey Kingsbury. Come se non fosse abbastanza, con la rete allo Spirit Banda è diventata la prima calciatrice nella storia della NWSL a segnare in ogni partita dei playoff, finale compresa.
Una delle calciatrici ad aver trascinato la squadra è Marta, che ha vinto a 38 anni il suo primo titolo in NWSL dopo ben otto anni indossando la maglia viola. «Ho aspettato questo momento per otto anni», ha dichiarato proprio Marta al momento della consegna del trofeo, condividendo con le tifose e i tifosi un momento così speciale per lei, nonché con la madre, accorsa allo stadio per veder giocare la figlia negli Stati Uniti per la prima volta. «Non volevo lasciare l’Orlando Pride senza raggiungere un obiettivo importante!», ha concluso nel postpartita.