Il finale di stagione in NWSL porta con sé un altro addio illustre e una buona dose di tristezza. Dopo esser rimasto orfano di Alex Morgan, al termine della stagione il campionato statunitense dovrà salutare, oltre alla già confermata Christine Sinclair, anche Kelley O’Hara, dal 2023 nuovamente calciatrice del Gotham, squadra che le ha dato la possibilità di sfondare nel calcio professionistico e di intraprendere la sua carriera nello stesso campionato in cui ha anche scelto di concluderla.

O’Hara ha scelto di rimanere negli States, ma è stata costretta, a ritirarsi. Lo scorso 21 settembre, dai referti è emerso che le condizioni del ginocchio non le avrebbero mai più permesso di calpestare il terreno di gioco prendendo parte attivamente a una partita, un risultato che ha definitivamente chiuso la sua carriera e l’ha portata a ufficializzare il ritiro un mese più tardi, non con una certa amarezza e un pizzico di malinconia. Nonostante l’epilogo non sia stato nient’affatto facile, per lei e per il calcio femminile, è doveroso renderle omaggio per tutto quello che ha fatto dal 2010 fino a oggi grazie agli scarpini ai piedi.

La calciatrice della formazione newyorchese ha avuto una carriera calcistica ricca di successi con la sua nazionale, quella degli Stati Uniti d’America, primo tra tutti il Campionato del Mondo vinto con la sua nazionale prima nel 2015 contro il Giappone, poi nel 2019 contro i Paesi Bassi, e ha anche preso parte alla disfatta del Mondiale 2023. La sua presenza in nazionale è stata imprescindibile, ha giocato dal 2010 al 2023 e ha disputato ben 160 partite, confezionando degli assist preziosissimi e determinanti, come quello a una certa Alex Morgan al Mondiale del 2019 contro la Thailandia. Sempre con la maglia a stelle e strisce, ha vinto la Medaglia d’oro alle Olimpiadi del 2012 giocate a Londra e 5 SheBelieves Cup tra il 2016 e il 2022, per non parlare delle CONCACAF nel 2014, nel 2018 e nel 2022.

Poi, le squadre di club. O’Hara ha vestito la maglia dello Sky Blue per buona parte della sua carriera, formazione che oggi ha cambiato nome in Gotham, dapprima dal 2013 al 2017, e infine dal 2023 fino al momento del suo ritiro.
Il suo esordio nel calcio professionistico è avvenuto nel 2010, anno in cui ha anche ricevuto la chiamata in nazionale, in WPS nel Gold Pride, dove è stata compagna di squadra di due fuoriclasse come Christine Sinclair e Marta in una stagione letteralmente dominata, prima di passare al Boston Breakers l’anno successivo. Dopo un anno senza giocare per via del fallimento del campionato di WPS, a gennaio 2013 O’Hara ha firmato il suo primo contratto in NWSL con lo Sky Blue, squadra dov’è rimasta fino al 2017 e ha collezionato ben 75 presenze e 15 goal.
Dal 2018 al 2020 ha invece vestito la maglia dell’Utah Royals, e nella stagione 2021-2022 ha giocato nel Washington Spirit, portandosi a casa la vittoria della Championship nel 2021. Dopo il suo ritorno al Gotham nel 2023, ha preso parte a 16 partite e ha vinto la Championship nello stesso anno, senza sapere che di lì a poco avrebbe appreso quella terribile notizia che la porterà ad appendere gli scarpini al chiodo prima del dovuto.

O’Hara, proprio come Morgan, ha spesso fatto leva sulla sua popolarità per informare tifose e tifosi riguardo un tema a lei molto caro: la parità di genere nello sport. Nel 2022, invitata da Haley Rosen, creatrice del podcast Just Women’s Sports, ha a tutti gli effetti preso parte al progetto, diventato poi The Players’ Pod: il suo scopo è, come ha dichiarato, quello di parlare della faccia della medaglia dello sport femminile riguardante la parità di genere, qualcosa che le sta a cuore da sempre, affinché tutti capiscano che lo sport femminile merita rispetto e visibilità alla stregua di quello maschile.
Se c’è un altro tema che le sta a cuore, quello è la comunità LGBTQIA+: a tal proposito, O’Hara è stata tra i produttori del corto queer Ripe!, che racconta di una relazione tra due ragazze sbocciata dopo una partita di calcio, un film che fa riflettere sulle difficoltà che ogni giorno la nostra società deve sobbarcare e di quanto sia ancora molto difficile, purtroppo, sentirsi totalmente liberi di esprimere la propria identità.

Avrebbe sicuramente preferito concludere il suo cammino nel calcio femminile giocato in un altro modo, magari prendendo parte ai playoff di questa stagione per contendersi il titolo contro il Washington Spirit e l’Orlando Pride, ma la vita le ha giocato un brutto tiro, diversamente da tutti quelli che ha fatto lei nell’ultimo decennio.
Kelley O’Hara verrà ricordata per la calciatrice che, ormai, era, un’ala dotata di grande velocità, di una tecnica sopraffina e di un’intelligenza tattica superiore, e per la persona che è e sarà, sempre pronta a sostenere le donne nelle loro lotte per la parità di genere nello sport e la comunità LGBTQIA+ per i suoi diritti.
Una grande calciatrice, dentro e fuori dal campo, che lascia ancora un barlume di speranza per il futuro.

Thank you, Kelley O’Hara.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.

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