Dopo aver annunciato i trasferimenti nel “Vecchio continente” di Naomi Girma al Chelsea, Crystal Dunn al Paris Saint-Germain e Jenna Nighswonger all’Arsenal, altre calciatrici della National Women’s Soccer League si sono fatte ammaliare dal canto delle sirene estere e hanno scelto di lasciare il campionato americano in questa sessione invernale di mercato. Molte di loro si sono mosse dagli Stati Uniti con destinazione “Europa”, altre si sono invece affidate a “campionati minori” e in crescita, suscitando però non qualche perplessità.

La brasiliana Kerolin, tra le migliori calciatrici del North Carolina Courage della scorsa stagione per rendimento e prestazioni, è stata ceduta al Manchester City, una delle formazioni inglesi che sta dando filo da torcere in Women’s Super League alle big come Arsenal, Manchester United e Chelsea. La vicecampionessa olimpica brasiliana è stata venduta, secondo SoccerDonna, alla cifra di 180mila dollari, un affare da ambo le parti, se si considera che una calciatrice come Dunn è stata invece valutata 140mila dollari. Il North Carolina Courage, che negli ultimi anni ha sempre concluso ai piani alti della classifica, deve provare a sostituirla nel gioco e nella tattica, cosa nient’affatto facile, se si considera la sua ultima stagione nel campionato americano, dove ha infatti brillato con il suo rendimento pur avendo giocato in misura minore rispetto ad altre.

Un’altra brasiliana ad aver lasciato l’America, nello specifico lo Houston Dash, è Tarciane, che è invece approdata al Lione, tra le squadre che godono di una maggiore storia calcistica e che continuano a farsi valere a livello internazionale. Sempre secondo SoccerDonna, la vicecampionessa olimpica è stata venduta per 375mila dollari, più del doppio rispetto alla conterranea. Questo rappresenta una ferma volontà, da parte del club francese, di ipotecare la giocatrice a qualsiasi prezzo e rafforzare ancora di più la rosa in vista della prosecuzione del cammino in Champions League. Dall’altra parte, lo Houston Dash ha a disposizione un bel gruzzoletto con cui poter comprare calciatrici capaci di dare la svolta, cosa che, nella passata stagione, non è avvenuta.

Altra brasiliana, altro trasferimento. Anche Adriana, precedentemente calciatrice del vittorioso Orlando Pride, che nella passata stagione ha fatto doblete e vinto tutto l’immaginabile in terra americana, macinando anche record su record, ha scelto di lasciare la National Women’s Soccer League. A suscitare particolare interesse, nel suo caso, sono due aspetti: la cifra, e la squadra da lei scelta. Stando a SoccerDonna, la calciatrice classe 1996 è stata venduta dal Pride a 90mila dollari alla squadra di Saudi Premier League dell’Al-Qadsiah. La decisione di scegliere un campionato “minore” come quello dell’Arabia Saudita può essere letto con una duplice valenza, due facce della stessa medaglia in cui una è molto positiva, l’altra molto negativa: la prima, quella positiva, testimonia il desiderio di far crescere campionati che ancora non si conoscono portando un po’ di qualità e tecnica, cose che alla calciatrice non mancano; l’altra, quella negativa, si può leggere come un “farsi abbindolare” dal denaro, tralasciando quanto detto e fatto da determinati paesi nei confronti delle donne, andando anche contro quanto fatto nella lettera alla FIFA da molte calciatrici, schierate apertamente contro il Campionato del Mondo in Arabia Saudita. Si sa che, in fondo, pecunia non olet. Ci si augura, dunque, che la giocatrice abbia deciso di trasferirsi in un club Saudita per dare il suo apporto al suo sviluppo, e non per la seconda motivazione.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.