Il titolo di Iron Woman viene assegnato a quelle calciatrici che, nel corso della stagione, riescono a essere presenti sul terreno di gioco per tutti e novanta i minuti di ogni singolo match: in altre parole, quelle calciatrici sempre presenti, di ferro a tutti gli effetti, impossibili da sradicare dal campo, a dimostrazione della loro forma fisica e della loro forza.

Nella stagione appena terminata, sono state ben sette le calciatrici ad aggiudicarsi questo titolo; alcune di loro hanno già tagliato questo traguardo in precedenza, addirittura per tre volte.

La prima calciatrice a comparire in questa lista è Abby Erceg del Racing Louisville, tra le squadre che hanno mancato di un soffio i playoff. Erceg è stata insignita con questo riconoscimento per la seconda volta consecutiva, dopo la stagione al North Carolina Courage. Il suo ruolo centrale nella retroguardia difensiva, combinato con la sua famosa dote di leadership sul campo e la sua accuratezza nei passaggi, rendono Erceg una pedina di valore inestimabile, soprattutto in ottica futura.

Una sua compagna di squadra che è riuscita a tenerle testa è il portiere Katie Lund, una stella che continua a brillare da ben tre stagioni come Iron Woman. Lund, da portiere del Louisville, si è trasformata in una vera e propria fortezza inespugnabile, aiutando in ogni modo la sua squadra a contenere al meglio le avversarie. Nei momenti cruciali, l’abilità nel gestire i riflessi e nello stoppare i palloni insidiosi può diventare la chiave per capovolgere le sorti della partita.

Anche Casey Murphy ha raggiunto il suo primo anno da Iron Woman vestendo la maglia del North Carolina Courage. La sua presenza costante in campo ha aiutato la formazione della Carolina a mantenere saldo il suo posto tra le migliori difese del campionato, e ha giocato un ruolo di primaria importanza nella qualificazione ai playoff.

Il titolo di Iron Woman parla ancora North Carolina Courage: Kaleigh Kurts si è invece guadagnata la sua terza stagione consecutiva in questa classifica, ed è la seconda calciatrice in un ruolo che non sia quello del portiere a riuscirci. Difensore centrale, la sua affidabilità nello spazzare via i palloni l’ha resa a tutti gli effetti un pilastro della difesa del Courage, e la sua presenza è stata indispensabile a rendere il WakeMed Soccer Park uno dei campi più difficili per le avversarie.

La prima stagione di Anna Moorhouse da Iron Woman per l’Orlando Pride è volta a sottolineare la sua crescita e la sua bravura nell’adattarsi a un campionato tutt’altro che facile. Il suo contributo al momento di mantenere le porte inviolate e i nervi saldi nei momenti più complicati sono alcune tra le ragioni per cui l’Orlando Pride è la seconda migliore difesa del campionato, con soltanto 20 goal concessi in tutta la stagione. Moorhouse ha concluso la sua stagione in bellezza dopo aver tagliato il record del maggior numero di partite a porta inviolata e aver ricevuto la sua prima convocazione in nazionale.

L’Utah Royals, tra le squadre ad aver avuto il cammino più difficile in questo campionato, può sfoggiare con orgoglio la sua Kate Del Fava alla sua prima stagione con questo titolo. Difensore, l’efficacia dei suoi interventi e la sua tenacia hanno aiutato il Royals a rialzarsi almeno un po’ dall’ultimo posto, e ha anche contribuito in fase realizzativa segnando 2 reti e confezionando un assist.

L’ultima della lista è Tara McKeown del Washington Spirit, che festeggia la sua prima stagione da Iron Woman. La sua energia è riuscita a trascinare le compagne sia in fase offensiva sia in fase difensiva. Nata attaccante, si è trasformata in modo sorprendente in un difensore, ruolo in cui è diventata eccellente. Senza di lei, il Washington Spirit avrebbe faticato a qualificarsi ai playoff, cosa che ha fatto per la prima volta dal 2021 a questa parte.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.

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