La nazionale francese di Hervé Renard si mostra determinata in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024. In cerca della terza impresa a cinque cerchi, intende cambiare i piani dopo il risultato di Londra 2012 (che rimane il miglior esito fino ad oggi con il quarto posto finale raggiunto) e di Rio 2016 (conclusa con l’arresto ai quarti di finale): una buona collaborazione e tanta voglia di riscatto, infatti, potrebbe dare al gruppo la giusta spinta per la conquista di una importante possibilità che possa rimarcarne il reale potenziale, oltretutto tra le mura di casa.
E si, perché les Bleues avranno modo ancora una volta (vista la prima ormai archiviata in riferimento alla FIFA Women’s World Cup del 2019) di ospitare un torneo di tale fama.
Intanto il sorteggio effettuato pare essere abbastanza alla portata della formazione transalpina che sfiderà Colombia, Canada e Nuova Zelanda del Gruppo A e che punta, senza ombra di dubbio, a ben oltre i soliti quarti di finale; se quest’ultima dovesse riuscire ad arrivare prima nel girone, incontrerebbe una delle due migliori classificate. Al contrario, nel caso di un secondo posto, lo scenario sarebbe già chiaro: una tra Stati Uniti, Germania e Australia sarebbe l’avversaria contro cui disputare gli eventuali faccia a faccia, gruppi evidentemente ben tosti e facilmente distinguibili nel panorama calcistico mondiale. A tal proposito l’allenatore francese ha riferito: “Quando guardiamo le dodici squadre in gara per questi Giochi Olimpici, vediamo che il livello è molto, molto alto“.
Lo stesso, inoltre, ritiene che sarà fondamentale puntare alla vetta per tutta la durata della competizione: “Sono avversarie da rispettare – ha continuato -. Normalmente è sempre meglio arrivare primi nel proprio girone, soprattutto sapendo cosa ci si potrebbe aspettare ai quarti di finale, nel caso dovessimo avere la fortuna di qualificarci“.
L’obiettivo è chiaro: fare meglio rispetto a quanto fatto sui palcoscenici precedenti.
Davanti, però, c’è il Canada, campione olimpico in carica, la Colombia che ha disputato un mondiale magnifico, professandosi squadra molto atletica che è riuscita addirittura a buttare giù la Germania, e la nuova Zelanda che ha recentemente aperto proprio i mondiali battendo la Norvegia.
Le 18 calciatrici azzurre (più quattro riserve viaggianti) non sono ancora state rese pubbliche, ma ad attendere impaziente la propria convocazione c’è Sakina Karchaoui, difensore numero 7.
Nell’eventualità per quest’ultima si tratterebbe della seconda corsa alla medaglia d’oro olimpica, dopo l’esordio a Rio come figura disponibile alla sostituzione; in tale circostanza, prese parte alla gara della fase a gironi contro la Nuova Zelanda (fu testimone della vittoria sulla stessa per 3-0) ed a quella dei quarti di finale contro il Canada, che vide la squadra subire una rete ed uscire definitivamente dalla competizione.
“Visto come è andata a Rio 2016 quest’anno vogliamo veramente vincere – ha commentato -. Nonostante abbia giocato da riservista e non sia andata secondo le aspettative, rimane un’esperienza incredibile.
Ora, per le Olimpiadi di Parigi, sono consapevole che, personalmente, dovrò impormi e dimostrare carattere; come gruppo, invece, dovremo continuare a perseverare per conquistare ciò che la squadra merita.
Si svolgeranno in casa, per questo si prospetta una competizione mozzafiato: avremo il nostro pubblico, le nostre famiglie, il nostro inno. Una grande emozione che faremo sicuramente fatica a nascondere“.