La storia aleggia sulle semifinali del torneo olimpico di calcio femminile a Tokyo 2020.
Per Australia e Svezia, è di tipo recente, con i due che si sono incontrati nella fase a gironi poco più di una settimana fa.
Per Stati Uniti e Canada, i ricordi sono di una partita di nove anni fa che, fino ad oggi, è ampiamente considerata la più grande che questo torneo abbia mai prodotto.
Ma chi scriverà la storia fresca a Kashima e Yokohama?
Da supplente a star? Nominata come supplente nella squadra iniziale degli Stati Uniti, Lynn Williams sembrava destinata a continuare a fare numeri quando non è riuscita nemmeno a fare la panchina per le prime due partite dei campioni del mondo. Ma Vlatko Andonovski ha dato all’attaccante un inizio a sorpresa per i quarti di finale contro l’Olanda, e lei ha colto l’occasione con decisione con un gol e un assist.
La domanda sorge spontanea: era abbastanza per mantenere il suo posto e sopravvivere alla politica di rotazione di Andonovski? Finora, il terzino sinistro Crystal Dunn è stato l’unico giocatore di movimento statunitense ad aver iniziato tutte e quattro le partite della squadra.
Echi di un classico quotidiano canadese “One” lo ha elogiato come “Il più grande gioco di calcio femminile mai giocato”. Grandi elogi davvero, e tuttavia discutibilmente giustificati, data la qualità, l’intrattenimento e il dramma offerti dall’ultimo incontro olimpico di Canada e Stati Uniti a Londra 2012.
Christine Sinclair non avrà bisogno di ricordarlo, ovviamente. Ha segnato una tripletta, ha prodotto probabilmente la migliore prestazione di una carriera da record ed è comunque finita dalla parte dei perdenti dopo un incontro senza fiato e controverso. La compagna di squadra Desiree Scott lo ha descritto come “come un libro di fiabe, senza il finale da favola”, e la vendetta olimpica sarebbe senza dubbio dolce per il veterano skipper dei Canucks.
La fatica sarà un fattore? Con una partita ogni tre giorni da negoziare, i tornei olimpici di calcio sono per loro natura implacabili e fisicamente estenuanti. I tempi supplementari non fanno altro che aumentare le intense richieste fisiche e, essendo l’unica squadra ad assicurarsi il posto in semifinale entro 90 minuti, la Svezia potrebbe godere di un vantaggio cruciale. “Penso che vedremo i vantaggi in quanto più a lungo andrà la partita”, ha detto Caroline Seger, capitano di una squadra che si è anche concessa il lusso di ruotare la propria squadra nella fase a gironi dopo la qualificazione con una partita d’anticipo. “Non mi aspetto di vederlo al via perché l’Australia sarà fresca ed estremamente motivata. Ma questo è un torneo difficile, i tempi supplementari te lo tolgono e dobbiamo approfittare del fatto che hanno avuto più calcio nelle gambe”.
Calendario delle semi-finali:
Domani Lunedì 2 agosto (tutti gli orari locali) USA-Canada Kashima Stadium, Kashima 17:00 Australia-Svezia International Stadium, Yokohama 20:00