Miraildes Maciel Mota, da tutti conosciuta come “Formiga“, entrerà nella storia delle Olimpiadi il prossimo 21 luglio 2021: quando il suo Brasile esordirà contro la Cina al Miyagi Stadium di Rifu.
La calciatrice brasiliana diventerà la primo atleta di squadra di entrambi i sessi a partecipare a sette Olimpiadi.
Non ha saltato nemmeno una edizione dai Giochi di Atlanta del 21 luglio 1996, che si giocavano allora a Washington 1996, quando esordì nella manifestazione dei cinque cerchi indossando la maglia della sua nazionale contro la Norvegia.
Si tratta di un record di longevità che non ha eguali in uno sport di squadra come il calcio mentre per le discipline individuali ci sono atleti, per la precisione 31, che hanno partecipato a sette o più edizioni dei Giochi dal 1896: il record è del saltatore canadese Ian Millar, che ha partecipato a dieci edizioni.
A livello femminile, solo tre donne hanno partecipato a più Giochi della brasiliana Formiga: si tratta di Josefa Idem, della canadese Lesley Thompson e della georgiana Nino Salukvadze.
Sarà l’undicesima donna a partecipare a sette edizioni dei Giochi, la prima brasiliana a farlo: Formiga ha partecipato a tutte le manifestazioni da quando è stato introdotto il calcio femminile, ovvero dal 1996.
Record su record per questa ultra quarantenne di Salvador de Bahia, che nel 2019 è diventata la giocatore più anziana a prendere parte ad una Coppa del Mondo (41 anni e 112 giorni) ed è anche quella con il più partecipazione alle Coppe del Mondo sia nel calcio femminile come nel calcio maschile: non se ne perde una dal 1995 e così sono sette i tornei intercontinentali a cui ha partecipato. La sua presenza a Tokyo la renderà la giocatrice più anziana (43 anni) a partecipare ad una edizione delle Olimpiadi superando la connazionale Meg, che a 40 anni e 213 giorni scese in campo ad Atlanta nel 1996.
In una recente intervista, la Formiga ha ammesso che “non c’è un lavoro adeguato per assicurarci una strada e guardare alle nuove generazioni qui in Brasile, semplicemente non c’è. Lo vediamo accadere all’estero, mentre qui dobbiamo ancora affrontare le stesse sfide del passato. È difficile. Non voglio essere ricordata come la giocatrice che ha giocato per così tanti anni, che ha partecipato più volte a Giochi Olimpici e Mondiali, ma come una che ha lottato per migliorare il calcio femminile nel mio paese”.