Le Americane erano favoritissime per l’oro olimpico, ed invece? Si sono dovute accontentare del bronzo.
Il fallimento del team Usa a Tokyo 2020 fornisce a Trump l’occasione per attaccare tutta la squadra femminile.
Non è mai stato un mistero che tra l’ex Presidente americano Donald Trump e la nazionale di calcio femminile statunitense non corre buon sangue.
L’ ex. Capo di Stato non gradì le frasi della capitana Megan Rapinoe ed altre giocatrici che, prima della finale di Coppa del Mondo in Francia, dissero che non sarebbero mai andate alla Casa Bianca in caso di vittoria. Questo a causa delle loro idee politiche, diametralmente opposte a quelle di Trump.
Ora il fallimento della squadra Usa a Tokyo 2020, dove le americane erano favoritissime per il titolo olimpico e invece si sono dovute accontentare dell’ ultimo gradino utile, fornisce a Trump l’occasione per accusare l’intera squadra.
“Se la nostra nazionale di calcio femminile – scrive via social Trump -, guidata da un gruppo di estremiste radicali di sinistra, non fosse cosi “impegnata” avrebbe vinto l’oro invece del bronzo. Ma essere ‘impegnate’ in quel modo significa perdere, è tutto sbagliato e certamente lo è questa nostra squadra”.
Poi un attacco alla Rapinoe, simbolo del movimento Lgbt e che più volte in passato ha espresso pensieri contro Trump. “La donna con i capelli color porpora – scrive ancora Donald – ha giocato male e perde troppo tempo pensando a politiche e cause di estrema sinistra, senza fare il suo lavoro. Loro ed i tecnici sportivi dovrebbero sostituire certe donne impegnate, con delle vere patriote, e cosi si tornerà a vincere di nuovo”.
Accuse forti che certamente faranno discutere negli Stati Uniti d’America, dove al di fuori della performance poco incisiva sul campo, nulla centra con il pensiero della singola atleta.
Forse l’ ex Presidente, in cerca di nuova popolarità dopo la bruciante sconfitta elettorale, non trova nulla di meglio da fare che esternare frasi di cattivo gusto ed insensato pensiero.