La stabilità ultimamente ha scarseggiato nella squadra nazionale femminile tedesca.
Le cause di questo sono svariate: le decisioni confusionarie degli allenatori, le reazioni alla loro uscita della fase a gironi della Coppa del Mondo nel 2023 e il ritiro dalle scene di Svenja Huth e Melanie Leupolz.
In tutto questo marasma Alexandra Popp è stata una delle pochissime costanti.
Anche se la capitana della nazionale tedesca, 33 anni, ha perso le qualificazioni Euro 2025 di venerdì contro l’Islanda a causa di un piccolo infortunio al piede, è pronta a guidare la sua squadra dal look tutto nuovo sperando di riconquistare l’oro olimpico a Parigi.
L’attaccante del Wolfsburg è l’unica giocatrice rimasta tra coloro che hanno vinto la medaglia d’oro trionfando a Rio de Janeiro nelle Olimpiadi estive del 2016.

Con così tanta instabilità, Popp non può stare da sola. Anche Sara Däbritz sarà assente per infortunio quindi l’allenatore ad interim Horst Hrubesch, che cederà il posto a Christian Wück dopo le Olimpiadi, richiederà che nuove leader emergano durante i Giochi.
Una di queste potrebbe essere la centrocampista Sjoeke Nüsken che con il Chelsea ha vinto la Super League femminile dell’Inghilterra.
La 23enne ha fatto il suo debutto con la Germania nel 2021, ma è mancata dalla Nazionale negli europei posposti all’anno seguente. Ha fatto parte della squadra della Coppa del Mondo 2023, ma ha giocato solo pochi minuti in un’amichevole.
Dopo quel torneo, Nüsken ha lasciato l’Eintracht Francoforte per il Chelsea, dove la sua versatilità e, più sorprendentemente, i suoi gol hanno avuto un impatto reale.

Di lei, dopo una tripletta con il club, ha parlato in maniera parecchio positiva Emma Hayes, sua ex allenatrice al Chelsea (che allenerà la Nazionale degli Stati Uniti dopo aver lasciato l’Inghilterra):
“Nusken ha una capacità naturale di trovarsi nel posto giusto all’interno dell’area. E’ una lottatrice, non c’è dubbio: vuole essere lì e il suo terzo gol ha rimarcato questo suo sentimento e questa sua qualità. Potrei pure decidere di metterla in porta per una partita, solo per provare”. 

Anche se Hayes non ha mai portato avanti questo proposito, le abilità a tutto tondo di Nüsken la indicano come una probabile leader della nuova guardia tedesca.
Alta, forte in area, in elevazione e con una capacità di passar palla che la rende intelligente e affidabile, Nüsken ha anche aggiunto obiettivi al suo gioco.
Dopo nove reti in 47 partite di Bundesliga, ne ha già collezionato otto in 21 gare nella Super League femminile e ha segnato una doppietta memorabile nei quarti di finale della Champions League contro l’Ajax.

“Credo che il passaggio al Chelsea, la stagione e i molti gol che ha segnato abbiano ovviamente qualcosa a che fare con la fiducia in se stessi di lei come giocatrice. Lo notiamo anche in allenamento”, ha detto la sua compagna di squadra in nazionale Lea Schüller.

Probabilmente si posizionerà a centrocampo a Parigi, senza la compagnia di Lena Oberdorf, che ha subito un infortunio al legamento collaterale crociato e mediale nella vittoria 4-0 sull’Austria.
Nüsken, però, non pensa necessariamente che ciò che dice il teamsheet si rifletterà sul campo.
Posso essere impiegata in modo un po’ più imprevedibile”, ha detto alla rivista Kicker all’inizio di quest’anno. “Quando l’avversario vede la formazione, non sa esattamente dove mi troverò”.

Nüsken crede che la sua prima stagione in Inghilterra l’abbia resa una giocatrice migliore. Ha elogiato la capacità della WSL di apparire regolarmente in stadi più grandi e il suo stile di gioco, che è “un po’ più veloce, più selvaggio, più aggressivo” rispetto alla lega tedesca.

La squadra di Hrubesch è stata inserita in un gruppo difficile a Parigi, con i padroni di casa e semifinalisti della Coppa del Mondo in Australia, i quattro volte medaglia d’oro USA e il Zambia, che vanta il giocatore più costoso del mondo, Racheal Kundanji.

Ma anche prima delle Olimpiadi hanno affrontato due partite cruciali nella qualificazione per gli Europei della prossima estate: in trasferta in Islanda il 12 luglio e in casa contro l’Austria il 16 luglio.

Anche nei giochi Hrubesch probabilmente si affiderà alla giocatrice a cui si riferisce come “kleine Nüsken” (piccolo Nüsken). L’atleta pensa che il suo allenatore non sappia bene come pronunciare Sjoeke, il suo nome. In realtà Hrubesch ha motivato l’uso di quel nomignolo con queste parole:
All’inizio sembrava piccola, ora spero che si farà più grande“, ha detto di recente il CT. “Da un lato, può influenzare i giochi e, dall’altro, può anche avere un impatto fisico. In realtà è abbastanza completa tutto intorno, ma c’è ancora molto da fare“.

Una medaglia olimpica, dopo il titolo WSL che ha vinto con il Chelsea quest’anno, non sarebbe un brutto punto di partenza per lei.
Con questi presupposti, comunque, queste sono le calciatrici della Nazionale Tedesca che prenderanno parte ai giochi Olimpici di Parigi ormai alle porte:

PORTIERI: Ann-Katrin Berger (Gotham), Merle Frohms (Wolfsburg)
DIFENSORI: Sara Doorsoun (Eintracht Francoforte), Giulia Gwinn (Bayern Monaco), Marina Hegering (Wolfsburg), Kathrin Hendrich (Wolfsburg), Sarai Linder (Wolfsburg), Bibiane Schulze (Athletic Bilbao)
CENTROCAMPISTE: Jule Brand (Wolfsburg), Sydney Lohmann (Bayern Monaco), Sjoeke Nüsken (Chelsea), Elisa Senß (Eintracht Francoforte), Janina Minge (Wolfsburg).
ATTACCANTI: Klara Bühl (Bayern Monaco), Vivien Endemann (Wolfsburg), Laura Freigang (Eintracht Francoforte), Alexandra Popp (Wolfsburg), Lea Schüller (Bayern Monaco)
RISERVE: Stina Johannes (Eintracht Francoforte, portiere), Felicitas Rauch (North Carolina Courage, difensore), Nicole Anyomi (Eintracht Francoforte attaccante). 

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Mi sono laureata in scienze dell'educazione e della formazione primaria e ora frequento la magistrale di pedagogia presso l'Unimarconi di Roma. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.