Marsiglia, l’allenatore della Colombia femminile, aveva già preannunciato in vista dei Giochi che le sue ragazze avrebbero giocato dando l’anima, e così è stato. Nonostante al loro esordio siano state sconfitte per 3 a 2 dalle padrone di casa francesi, le ragazze colombiane non hanno tirato i remi in barca fino al fischio finale e hanno quasi ribaltato il match. 

COLOMBIA (4-1-2-3): Tapía; Vanegas, Arías D., Carabali, Arías C. (82′ Quejada); Montoya (45′ Pavi), Santos, Restrepo; Caicedo, Usme, Ramirez.

FRANCIA (4-1-2-3) Peyraud-Magnin; Kachaoui (71′ Bacha), Mbock Bathy, Renard, Lakrar; Toletti, Geyoro, Dali; Cascarino D. (71′ Baltrimore), Katoto (90’+5 le Sommer), Diani (90’+1 Henry).

Marcatrici: 6′ Katoto (F), 15′ D’ali (F), 42′ Katoto (F), 54′ Usme (PEN) (C), 64′ Pavi (C)

Ammonizioni: 85′ Ramirez cartellino rosso (C)

Arbitro: Penso (USA)

Note: recupero 4′ pt, 10′ st.

Il primo tempo è stato approcciato in modo troppo timido, dalle colombiane, che hanno subito ben tre goal e sembravano del tutto fuori dal match, non soltanto fisicamente: il gioco veloce e ben organizzato delle avversarie le ha destabilizzante e non ha permesso loro di carburare a dovere. La prima rete della Francia, arrivata al minuto 6 dai piedi di Katoto, è sopraggiunta dopo un errore in fase difensiva nel tentativo di verticalizzare verso Caicedo, e anche la seconda, arrivata al 18°, è frutto di un errore non provocato in fase di disimpegno. A chiudere un primo tempo da dimenticare, la rete che ha siglato il 3 a 0 con Katoto, che ha fatto doppietta personale e ricevuto un bellissimo assist di Kadidiatou a portare a termine un’azione innescata da Cascarino. La Colombia ha provato a dare segni di vita a pochi minuti dallo scadere con la doppia occasione creata da Daniela Arías prima su azione individuale e poi sul cross dalla bandierina di Leicy Santos, senza però oltrepassare il portiere avversario. Nella prima frazione di gioco la partita è stata molto corretta, e l’arbitro non ha estratto nessun cartellino. La Francia ha passato 45 minuti quasi totalmente nella metà campo avversaria e non ha concesso niente anche per demerito di una squadra avversaria del tutto passiva e impaurita.

La Colombia è però risorta nel secondo tempo, come trasformata. Le ragazze di Marsiglia sono rientrate dopo l’intervallo con un cambio a centrocampo, sostituendo Montoya con Manuela Pavi, un cambio che si è rivelato provvidenziale. Quando sembrava che la Francia fosse del tutto in controllo della partita anche a scapito di qualche timido tentativo di rivalsa delle avversarie, Peyraud-Magnin ha commesso fallo su Mayra Ramirez e l’arbitro ha assegnato un calcio di rigore in favore della Colombia al minuto 54; Ramirez era già stata pericolosa qualche minuto prima con un tiro nello specchio che, però, non ha avuto esito positivo. Dal dischetto è partita la veterana della Colombia, Catalina Usme, che con freddezza ha calciato un pallone basso e centrale che è andato a destra di Peyraud-Magnin e dato fiducia alla formazione sudamericana, ritornata sul terreno di gioco con una marcia in più. Una decina di minuti più tardi, la neo-entrata Manuela Pavi, dopo un ottimo controllo delle compagne a centrocampo e una splendida verticalizzazione verso la zona d’attacco, si è trovata da sola davanti al portiere avversario e ha, con freddezza, segnato il secondo goal per la Colombia.
La Francia ha dovuto rimboccarsi le maniche per sventare i pericoli che le avversarie creavano quasi a profusione. Kadidiatou ha provato ad allungare sul 4 a 2, ma la difesa colombiana ha protetto benissimo il pallone ed è ripartita, con fiducia e grinta. Caicedo si è messa in mostra al minuto 69 e ha quasi pareggiato i conti: purtroppo per lei e la Colombia, il suo tiro è stato reso nullo da Peyraud-Magnin.  Anche Carabali ha tentato di segnare su punizione, ma anche il suo tiro non ha aiutato la Colombia ad agguantare il pareggio. Le ragazze di Marsiglia sono come rinate, hanno giocato una partita totalmente diversa da quella disputata nel primo tempo. Mayra Ramirez, forse la migliore in campo per la Colombia fino a un quarto d’ora dalla fine, ha provato a lasciare il segno al minuto 77, e ha poi reso vani tutti i suoi tentativi di pareggiare al minuto 83, quando ha commesso un fallo molto duro su Selma Bacha. L’entità del fallo ha spinto l’arbitro a fare un check al VAR, e le proteste di Marsiglia gli hanno fatto rimediare un cartellino giallo. Dopo il controllo del VAR, l’arbitro ha dato un cartellino rosso a Ramirez, che ha lasciato le compagne in dieci per l’ultimo spezzone di gara.
Il recupero, durato ben 10 minuti, è stato molto falloso e il gioco è stato spezzato a più riprese. La Colombia ha poi rischiato di perdere 4 a 2 a un minuto dalla fine, ma la punizione di Bacha è stata salvata dal portiere colombiano.

Al triplice fischio, la formazione sudamericana ha chiuso con una sconfitta che, da una parte, lascia loro l’amaro in bocca ma, dall’altra, deve servire da monito per le prossime partite: l’approccio è fondamentale, e devono dunque scendere in campo combattive come nel secondo tempo contro la Francia. Catalina Usme si è rivelata ancora una volta una garanzia per la sua squadra, ha trascinato le compagne e ha guidato il gioco fino al secondo goal. Caicedo è stata volenterosa, pur non trovando la rete, mentre Mayra Ramirez sarà costretta a saltare la seconda partita della Colombia. Ciononostante, Ramirez è stata tra le migliori in campo, ha partecipato sia in fase offensiva sia in fase difensiva e regalato alle compagne falli preziosissimi, purtroppo non capitalizzati. La migliore in campo per la Colombia è però stata Manuela Pavi che, da subentrata, ha dato una svolta alla partita delle compagne. Chissà che Marsiglia non decida di schierarla da titolare nel prossimo match.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.