Dopo una vittoria al cardiopalma contro la Seleçao del Brasile, le ragazze di Futoshi Ikeda avevano tutto il diritto di inseguire il sogno di centrare la qualificazione ai quarti. L’allenatore del Giappone ha scelto di dare nuovamente fiducia a Tanaka, a scapito di un’ultima partita non troppo brillante in fase realizzativa, mantenendo lo stesso centrocampo con il perno chiamato Hasegawa.

GIAPPONE (5-3-2): Yamashita; Kitagawa (60’ Miyazawa), Ishigawa, Kumagai (C), Takashi, Moriya (79’ Chiba); Hayashi, Hasegawa, Hamano; Ueki (90’+3 Tanikawa), Tanaka (45’ Seike)

NIGERIA (4-2-3-1): Nnadozie; Okeke (45’ Payne), Demehin, Ohale (90’+1 Kanu), Alozie; Abiodun (75’ Okorokonkwo), Ucheibe, Payne, Echegini, Ajibade (C); Oshoala (60’ Ihezuo).

Marcatrici: 22’ Hamano (J), 32’ Tanaka (J), 42’ Echegini, 45’+5 Kitagawa (J)

Ammonizioni: 45’+4 Debehin (N)

Arbitro: Calderas (VEN)

Note: recupero 6’ pt, 8′ st

La Nadeshiko ha cominciato rischiando di subire goal già al primo minuto, non partendo dunque con il piede giusto. Il primo campanello del Giappone è stato il tiro di Tanaka al 7’, un pallone che è però finito tra le braccia del portiere nigeriano. Tanaka si è affacciata nuovamente nell’area avversaria al 10’, non riuscendo però ad andare in goal. Un’altra occasione importante è stata quella del 12’, con il tiro di Hamano prontamente bloccato dal portiere. Al 16’ Hasegawa, approfittando di un errore della difesa avversaria nello spazzare via un pallone in area, dalla sinistra ha provato a calciare in porta, ma in maniera completamente sbagliata. Come nella partita contro il Brasile, le nipponiche hanno calciato spesso, ma senza la giusta precisione.
Un’altra ghiotta palla goal è stata creata da Moriya che, dopo aver stoppato con classe un pallone splendido crossatole da Seike, ha raggiunto Hayashi, il cui tiro è uscito di poco a lato dell’incrocio. La timida reazione della Nigeria è arrivata al 20’, ma Yamashita ha anticipato tutte e fatto ripartire la sua squadra.
La rete della Nadeshiko è arrivata al 22’ dai piedi di Hamano approfittando dell’assist delizioso di Ueki, che ha visto la compagna di squadra smarcata e, sola davanti alla porta, l’è bastato calciare per portare il Giappone in vantaggio.
Le ragazze di Ikeda si sono fatte coraggio e, approfittando della batosta psicologica per la Nigeria, hanno calciato di nuovo con Tanaka, anticipata dalla difesa avversaria.
È cominciato un vero e proprio arrembaggio nell’area nigeriana
: anche il successivo colpo di testa di Hayashi è stato deviato in calcio d’angolo. La formazione africana è riuscita a riorganizzare le idee un paio di minuti più tardi, provando ad andare in area avversaria, ma le ragazze di Ikeda sono partite di nuovo in gran carriera arrivando al limite dell’area di rigore e hanno controllato il pallone. Per fortuna della Nigeria, l’azione del 27’ della Nadeshiko è stata bloccata dalla posizione di offside di Kitagawa, diversamente sarebbe stata di nuovo pericolosa.
Alla mezz’ora della prima frazione, le giapponesi non erano soddisfatte di quell’effimera rete di vantaggio. Al 31’, c’è stato il tanto cercato raddoppio dopo una splendida azione costruita da centrocampo: a segnare è stata la numero 11, Tanaka, che ha disperatamente cercato il goal già dalla scorsa partita e, dopo il cross da destra e la traversa colpita dal colpo di testa di Ueki, Tanaka ha sfruttato con le sue qualità il rimpallo e segnato il 2 a 0.
La Nigeria ha dato segni di vita subito dopo il 2 a 0, a cui è arrivata senza neanche un tiro in porta. Anche l’incursione nell’area di rigore del Giappone al 37’ si è conclusa con un’ottima fase difensiva delle nipponiche, capaci di neutralizzare le mosse delle avversarie. Al 40’ il Giappone ha cercato il 3 a 0 con il tentativo dalla distanza di Kitagawa, che però ha calciato in modo impreciso. Un errore in fase di disimpegno da parte della difesa del Giappone ha riaperto la partita: la rete del 2 a 1 è arrivata dopo un splendido recupero di Ucheibe, che ha recuperato il pallone e confezionato uno splendido assist per Echegini: dopo essersi accentrata, ha fatto sedere il difensore giapponese e calciato in porta, battendo Yamashita. La Nigeria ha calciato di nuovo in porta con Oshoala, prontamente bloccata da Yamashita, e il fallo commesso ai danni di Ueki ha fatto ripartire il Giappone.
Una punizione da posizione interessante in favore del Giappone è stata battuta da Kitagawa al 45’+5, dopo un fallo commesso su Tanaka da Debehin che l’è anche costato il giallo: il suo sinistro a giro di poco fuori dall’area di rigore si è incuneato a destra, dove il portiere nigeriano non è riuscito ad arrivare con i suoi guantoni, nonostante ne abbia intuito la direzione.

La seconda frazione è cominciata in negativo per il Giappone, che ha dimostrato ancora una volta la sua difficoltà a entrare in partita da subito: la Nigeria che ha calciato in porta già al 47’ con Payne, un tiro che però non è andato a buon fine.
Il tentativo dalla distanza di Hamano, che ha provato a sorprendere il portiere avversario, è invece finito sul fondo. La Nigeria ha ribaltato i fronti calciando con Ajibade, che non è riuscita a trovare lo specchio della porta con il suo destro impreciso. Al 51’ il Giappone ha provato a trovare il poker, però il cross della numero 13 è stato intercettato dalla difesa avversaria e calciato fuori; la Nadeshiko si è però conquistata un fallo preziosissimo che ha spinto l’arbitro ad andare al VAR per via di un fallo della Nigeria in area di rigore da parte di Ajibade, che ha sbilanciato Moriya nel tentativo di colpire il pallone in porta con un colpo di testa. Dopo il controllo del VAR, l’arbitro ha scelto di non concedere il calcio di rigore. Al 55’ Keiko ha toccato duro numero 3 nigeriana andando a recuperare un pallone da calciare in porta, ma l’arbitro non ha comunque estratto il cartellino e ha concesso la punizione alla Nigeria, che ha provato timidamente ad andare in goal senza riuscirci. Al 62’ Ucheibe ha calciato dalla distanza, calciando tra le braccia di Yamashita, chiamata di nuovo in causa qualche minuto dopo per contrastare una ripartenza della Nigeria.
Il Giappone è ripartito e ha raggiunto l’area avversaria al minuto 65, con un pallone leggermente troppo lungo che è stato ribattuto in area subito dopo con il cross di Miyazawa, raggiunto dal colpo di testa di Seike, non lucida davanti alla porta. Un’altra ghiotta occasione è stata quella del 71’, nell’uno contro uno della ripartenza del Giappone che ha visto Hamano lanciarsi in area di rigore e calciare dalla destra un tiro che si è perso sul fondo.
Echegini ha provato a fare doppietta con un suo tiro arrivato tra i guantoni di Yamashita al 75’, anche questo troppo debole e troppo poco angolato per impensierirla seriamente. Al minuto 78 la magia di Ueki, giratasi su se stessa andando a superare il difensore nigeriano dopo il cross della numero 10 arrivatole sui piedi, è però sfumata fuori dalla porta avversaria, distruggendo i presupposti di un goal che sarebbe stato fenomenale. Un’altra punizione da posizione interessante è stata quella del minuto 82 calciata da Hayashi che, dopo aver trovato l’area con Miyazawa, nel tentativo di cross ha trovato la mano del portiere nigeriano, capace di deviare il pallone fuori dalla portata delle giapponesi; un minuto più tardi, la subentrata Chiba si è divorata il pallone del 4 a 1 davanti al portiere dopo un rimpallo sulla parata su Kumagai, anche lei sola davanti alla porta. Il cuore della Nigeria ha dato energie a sufficienza alle sue ragazze da andare in area quando mancavano pochi minuti al fischio finale, ma la posizione di offside di Ihezuo ha bloccato tutti i tentativi di riaprire il match, neanche il tiro della subentrata Okoronkwo ha agguantato il secondo goal. Il Giappone ha raggiunto la porta avversaria con la successiva cavalcata di Seike e il suo passaggio per Ueki e i tiri di Seike e Chiba, senza però trovare il poker, centrando meritatamente la qualificazione ai quarti di finale.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.