Un racconto sportivo emozionante, fatto di ambizione, dedizione, crescita e speranza: è quello sul Brasile, squadra concorrente alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Due volte medaglia d’argento in tale torneo, la Seleção non solo cercherà di conquistare il suo primo oro in assoluto, ma anche di realizzare una delle più grandi aspirazioni della leggendaria regina Marta per poter decorare la sua carriera con un titolo importantissimo.
E si, perché “la Reina” (così denominata nell’ambiente) ha lasciato una preziosa eredità che solo chi seguirà il percorso da lei tracciato potrà proseguire, per un vero e proprio sogno generazionale. Quest’ultima attende la fine dell’anno per appendere al chiodo la propria casacca gialloverde, dopo il personale debutto nella Seleção che risale a più di 22 anni fa; il suo, però, rimane un contributo mondiale, riconosciuto ovunque, tant’è che la FIFA ha ritenuto opportuno inserire tra gli altri palmarès il “Premio Marta“, un bellissimo pensiero per il 2025 che verrà assegnato ogni anno all’autrice del miglior goal della scena calcistica femminile.
In sei tornei e 23 partite, Marta ne ha segnato 17, più di qualsiasi altro partecipante, uomo o donna che sia; nemmeno Lionel Messi (13) o Kylian Mbappé (12) sono riusciti ad avvicinarsi a questo record! Nonostante ciò il pilastro brasiliano ha sempre dimostrato una grande umiltà, anche davanti ai più impensabili traguardi; di fatto lei stessa ha confessato: “Questo record mi rende estremamente felice, ma lascio che sia un modo per rappresentare tutta la nazione. Sono molto contenta di come si è evoluto il calcio femminile in Brasile e nel mondo; ci sono ragazze piene di talento che hanno un futuro enorme davanti a loro. Per loro, infatti, è solo l’inizio, mentre per me è la fine del percorso“.
Ancora incerta la sua posizione per quanto riguarda Parigi 2024, nessun dubbio, invece, sul fatto che le stelle nascenti della nazionale continueranno ad ispirarsi a lei: esempio lampante è la giovanissima Ary Borges, protagonista indiscussa dei Mondiali più recenti con un tris in debutto (rimane, infatti, la prima nel calcio maschile e femminile a trovare questo risultato).
Ed a proposito di Mondiali, impossibile dimenticare uno dei momenti più memorabili della carriera della numero 10: durante la sua penultima apparizione alla Coppa del Mondo, rivolgendosi alle telecamere pochi istanti dopo l’eliminazione ai quarti di finale contro l’équipe francese, ha lanciato un bellissimo messaggio che ancora oggi risuona negli schermi e nelle teste di tantissimi appassionati: “La sopravvivenza del calcio femminile dipende da voi – ha riferito. C’è bisogno del supporto di tutti; bisogna piangere all’inizio per poi sorridere alla fine!“.
Si ricordano, poi, le parole rilasciate dalla stessa (evidentemente commossa) nello stesso contesto: “Quando ho iniziato a giocare non avevo un idolo femminile, il calcio in rosa non veniva trasmesso, perciò come avrei potuto vedere le partite? Come avrei potuto immaginare di poter arrivare in Nazionale e diventare un punto di riferimento? Oggi, invece, i riferimenti ci sono, tanta gente mi ferma per strada e riferisce di avere figlie che vogliono diventare come me, come noi. Abbiamo aperto le porte all’uguaglianza”.
Ora ad attendere la squadra del ct Arthur Elias (in sostituzione all’ormai ex Pia Sunhage) ci sono gli impegni olimpici: inserita nel Gruppo C, dal 25 luglio incontrerà Nigeria, Giappone e Spagna (campione in carica della Coppa del Mondo Femminile 2023).
Sono comunque sette le partecipazioni che hanno preceduto il medesimo evento: Atlanta 1996, Sydney 2000, Atene 2004, Pechino 2008, Londra 2012, Rio 2016 e, la più recente, Tokyo 2020. Il miglior piazzamento? Il secondo posto (medaglia d’argento) raggiunto ad Atene 2004 e Pechino 2008.
Presto la società renderà pubblica la lista ufficiale delle 18+4 calciatrici selezionate.