Il 22 maggio, il presidente della sezione di calcio femminile giapponese Norio Sazaki e l’allenatore della nazionale Futoshi Ikeda hanno annunciato le 22 calciatrici scelte per disputare le Olimpiadi che si terranno quest’estate a Parigi. Tra i loro nomi figurano anche due atlete che militano nel campionato di Serie A, vale a dire Saki Kumagai e Moeka Minami, entrambe in forza alla Roma.
Andando a guardare le due amichevoli disputate contro la Nuova Zelanda tra il 31 maggio e il 3 giugno nel campo neutro dello stadio di Nueva Condomina a Murcia, in Spagna, si possono già tirare alcune somme: la nazionale asiatica ha tutte le carte in regola per provare ad andare fino in fondo sia per il gioco mostrato sia per la qualità delle sue giocatrici.

Nel primo dei due match contro la squadra dell’Oceania, vinto per 2 reti a 0, il Giappone ha visto andare in goal Chika Hirao dell’Albirex Niigata Ladies; la linea difensiva è stata lasciata a Rion Ishigawa dell’Urawa Reds Ladies, la conoscenza del campionato italiano Moeka Minami e a Toko Koga del Feyenoord. Da segnalare Honoka Hayashi del West Ham e Fuka Nagano del Liverpool al centrocampo.
Il match è cominciato con il Giappone completamente chiuso nella sua metà campo e il controllo del pallone e del gioco da parte della Nuova Zelanda; il Giappone ha mostrato le sue qualità giocando in ripartenza, ma il goal al minuto 21 da parte di Chika Hirao ha sovvertito le sorti dell’inizio della partita; il Giappone ha poi allungato nel secondo tempo grazie a Koga su un tiro dalla bandierina, e il cambiamento è stato possibile grazie all’inserimento di Maika Hamano del Chelsea per dare forze fresche. Prima del fischio finale, il Giappone ne ha approfittato per far entrare sul terreno di gioco e dare un po’ di minuti nelle gambe anche ad altre calciatrici del calibro di Yui Hasegawa del Manchester City.

La seconda amichevole non ha mostrato grandi cambiamenti nel gioco, ha invece visto una sonora vittoria per ben 4 reti a 1 per la formazione asiatica, che ha dunque mantenuto una media di 3 reti a partita incassando un unico goal. Dopo esser passata in vantaggio nel primo tempo, la Nuova Zelanda ha però tirato i remi in barca e sofferto la pressione e la bravura delle avversarie. Hamano, subentrata nel secondo tempo nella prima delle due amichevoli, è stata determinante in questo incontro e ha anche realizzato una doppietta personale nella ripresa che ha poi innescato le due successive reti.

Al termine del primo dei due incontri, sono state numerose le interviste post-partita; in particolare, sono rilevanti le dichiarazioni dell’allenatore, Ikeda, e della numero 10 della nazionale, Fuka Nagano del Liverpool.
Queste le parole dell’allenatore: “Siamo entrati in gioco desiderosi di provare diverse combinazioni e moduli e migliorare la squadra. Ci siamo preparati per mettere pressione alla loro difesa, ma la Nuova Zelanda ha anche coinvolto il portiere quando la palla era nella sua metà campo, e hanno perciò mantenuto il possesso palla. La nostra difesa ha però mantenuto la concentrazione per tutta la partita per evitare di farle entrare in gioco. Le ragazze avrebbero dovuto provare a essere più ciniche per sfruttare le poche occasioni avute durante il primo tempo ma, nel complesso, sono soddisfatto del modo in cui abbiamo segnato le due reti e mantenuto la porta inviolata.”

Queste, invece, sono le parole di Fuka Nagano: “Siamo entrate in campo con l’intenzione di metterci alla prova e dare il tutto e per tutto. Sì, siamo state bravissime a non subire goal, ma ci sono stati episodi in cui avremmo potuto segnare di più, c’è qualcosa su cui possiamo lavorare nell’immediato. Tutte noi, me compresa, abbiamo buttato via il pallone molte volte e fatto parecchi errori; è importante essere in ottima forma per ogni singolo match, soprattutto sapendo che alle Olimpiadi dovremo giocare una volta ogni tre giorni. Non importa contro chi giochiamo, dobbiamo riuscire ad abituarci a giocare con maggiori precisione e qualità.”

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.