Dalla politica (ha ricoperto l’incarico di assessore dello sport e dei servizi sociali nel comune di Correggio ed è stata consigliere provinciale di Reggio Emilia) alla panchina della Nazionale Femminile: questo, in brevissimo, il percorso del Ct azzurro Milena Bertolini, che ha parlato dalle pagine de Il Messaggero il giorno prima dell’8 marzo. 8 marzo, giorno in cui si celebra la Festa delle Donne, in un momento storico che parla di 114 vittime di femminicidio al 19 dicembre 2021 (una ogni tre giorni) e di tentativi di alcuni settori della politica di riportare indietro l’orologio del tempo, cancellando conquiste civili sacrosante.
Il calcio, in questo, può fare la sua parte, e lo sviluppo del movimento femminile è un primo segnale.
Proprio questo, è uno dei principali temi toccati da Bertolini: “Il mondiale del 2019 è stato determinante. Ha aperto una nuova strada. Si è scoperto che il football femminile è bello, emoziona, coinvolge. Il pubblico ha gradito la passione delle giocatrici e il fair play generale. Siamo ancora in ritardo rispetto a Nord Europa, Stati Uniti e Giappone, ma le distanze si sono accorciate. E’ aumentato l’interesse dei media e questo per noi è fondamentale, ma serve uno sforzo in più: il calcio femminile per decenni non è stato preso sul serio e questo atteggiamento ha pesato nella crescita del settore. La carenza di risorse e l’assenza di un piano di sviluppo, penso soprattutto ai settori giovanili, hanno rallentato l’ascesa“.
Credit Photo: Andrea Amato