Una amichevole di lusso quella che si è vista allo Stadio Luigi Ferraris di Genova, tra l’ Italia ed il Brasile, una gara in preparazione per i Mondiali del prossimo anno in Australia e Nuova Zelanda.
Seimila spettatori presenti nella tribuna centrale che porta un ottimo segnale a tutto il movimento Azzurro sia per lo sviluppo del settore, che lavora molto in questo ambito e sopra tutto in quello giovanile, che crea una cornice stupenda ad una gara di prestigio.
Quest’oggi sono tante le assenze in campo per il gruppo delle ragazze di Milena Bertolini, che comunque ha schierato in campo una identità solida di tutto rispetto. Con queste grandi squadre c’è da soffrire, “occorre diventare squadra, chiede la CT”: e il gruppo risponde compatto.
Un Italia che contro il Brasile non ha mai vinto gioca con un 5-3-2 con Giuliani tra i pali, Bergamaschi-Lenzini-Galli-Filangeri e Boattin in fase difensiva, Rosucci- Cernoia e Greggi nella centrale ed in avanti Giacinti e Caruso. Una squadra molto corta che sviluppa un calcio più sulla offensiva, molto compatto e vicino, lasciando poco spazio alle avversarie e con un possesso palla molto efficiente dove dimostra sicurezza sul quadrante di gioco.
Brasile con doti tecniche individuali di un livello sicuramente superiore a quello delle nostre azzurre, quando sale fraseggia con la sfera in modo autorevole, andando al tiro con scioltezza; bravissima Laura Giuliani sui tiri di Geyse Da Silva Ferreira.
La gestione del pallone delle nostre ragazze nel primo tempo, richiesta da Milena, senza calciare a vuoto ha reso molto bene nella gestione del match evidenziando una dinamica precisa e molto più efficacie nella metà campo avversaria (rispetto alla nostra) che ha portato le ospiti a ripartire da dietro e trovando difficoltà nel portare pressione. Una parità numerica che dopo mezz’ora di gioco vede ancora il risultato bloccato sulla parità. Non è una partita veloce dove si verticalizza e si cercano le fasce sulla velocità d’inserimento ma un gioco piuttosto tecnico di giro palla.
Nelle tribuna del Ferraris il pubblico “Brasileiro” suona e canta di continuo, ed è uno spettacolo nello spettacolo, dove spiccano le casacche giallo verdi con trombe e bandiere in una mite serata genovese. Italia che ha perso sei volte contro le Brasiliane, con un solo pareggio, e l’ultimo precedente, nelle fasi mondiali di Francia, la nostra Nazionale giocò a Valenciennes e perdette 1 a 0 (dopo una gara giocata alla pari) solo su di un rigore generoso; ma nonostante ciò passo il turno che ci portò a creare la storia per il nostro calcio femminile.
Primi quarantacinque minuti con il risultato bloccato sul 0 a 0 portano le ventidue negli spogliatoi dove le due squadre, per timore reciproco, non hanno provato ad osare.
Nella ripresa entra tra i pali Francesca Durante ed arriva la doccia fredda, passano appena due minuti ed il Brasile passa con Adriana Leal Da Silva, con la rete che segna il vantaggio per le ospiti. Una Italia sfilacciata rispetto al primo tempo entra nella morsa avversaria, che esce e crea molto, mentre la CT effettua i cambi per gestire al meglio la sua panchina. L’esordio di Federica Cafferata, nella sua città, ha esaltato il pubblico azzurro ma non ha cambiato il risultato in campo. Una partita dai due volti, un tempo di tenacia, ed un secondo molto più assente (dopo la rete iniziale) che ha visto poca dinamicità e aggressività da parte delle nostre ragazze.
Gara sicuramente che servirà a Milena Bertolini per le giuste valutazioni tecniche finali, dove potrà registrare il gruppo sia sulla convinzione che sulle tecniche individuali, e creare quel gruppo che porterà alti i nostri colori per i prossimi impegni Mondiali.
Male. Tutte le altre nazionali hanno programmato 2 amichevoli internazionali (venerdì scorso e oggi), noi solo una: siamo troppo brave?
Inoltre la formazione fatta non serviva a molto, solo Filangeri e Greggi relativamente nuove. Caruso non è un attaccante.
Catena e Salvai non utilizzate, Cantore solo 30 minuti, Polli e Glionna 20 minuti.
Provare con un propositivo 3-4-3, 4-3-3 o 4-42 no?
Durante dal 1′ avrebbe concesso un cambio in più, così come sarebbe stato possibile (opportuno?) provare Polli all’inizio o più a lungo e magari Catena come spalla.
Mi sembra che FIGC e Bertolini siano al momento piuttosto annebbiate.