Davanti al caldo pubblico dello stadio “Druso” di Bolzano, la Nazionale femminile si impone con un netto 4-0 sulla Finlandia e strappa il pass per Euro 2025. Prova corale spumeggiante per le Azzurre, ecco le nostre pagelle:
Giuliani 6,5: mezzo voto in più per la bellissima parata sul retropassaggio maldestro di Bergamaschi. Oltre a ciò, comanda la squadra e esce prontamente con coraggio, sia on i piedi che con le mani, per anticipare le avversarie;
Lenzini 6: non sfigura nemmeno nella difesa a tre. Reattiva sulle finlandesi, si conferma un difensore molto affidabile in una serata senza troppi sforzi;
Salvai 6: ci mette tutta l’esperienza di cui dispone e completa una difesa poco impegnata, ma che si è dimostrata solida;
Linari 6: un sanguinoso pallone perso dopo 5 minuti poi, da vera capitana, volta pagina e torna a guidare la difesa e le compagne;
Di Guglielmo 6,5: spinge, si sovrappone con costanza e finalmente riesce a dominare la sua fascia con la personalità che la contraddistingue. Molto ispirata, corre avanti e indietro a supporto di ogni azione, salta le avversarie e partecipa alla manovra offensiva;
Greggi 6,5: accelerazioni, passaggi rapidi e intelligenti, incursioni, recuperi. La centrocampista della AS Roma è ovunque e detta sempre il ritmo della giocata. Fondamentali anche i suoi inserimenti palla al piede;
Caruso 6,5: tanto lavoro sporco per la centrocampista bianconera, utile a permettere a Greggi e Giugliano di esprimere le loro caratteristiche, e tanta, ma tanta personalità in mezzo al campo. Poche possibilità di andare al tiro, ma segni di una costante crescita nel suo ruolo. Esce meritatamente tra gli applausi di tutto il pubblico (dal 78′ Severini s.v.);
Giugliano 7,5: assist e gol, dedicati a mister Fabio Melillo. Non appena trovata la posizione in campo, si fa trovare nel posto giusto in occasione del 2-0 e mette una palla eccezionale per Beccari per il vantaggio dell’Italia (dal 65′ Dragoni 6: personalità, freddezza e altruismo. La giovanissima non ha mai paura con la palla tra i piedi ed è sempre lucida nel cercare le compagne. Un talento puro per il calcio femminile e per la nostra Nazionale);
Bonansea 6,5: sacrificio, dribbling e cross (dal 65′ Bergamaschi 6: rischia un autogol clamoroso nei minuti finali con un goffo intervento. Zampata a parte sull’autogol di Nystrom, sostituisce la compagna stanca e aggiunge energia alla corsia di destra);
Giacinti 6: due tentativi nei primi 8 minuti e, generalmente, cerca con insistenza la rete. Attacca sempre la profondità e si infila nell’area di rigore, le manca solo il gol che sfiora dopo 8 minuti) (dal 65′ Cantore 6,5: dopo un minuto, senza pensarci, si gira e calcia con violenza verso la porta finlandese. Oltre al tiro uscito di pochissimo, trascina con la sua grinta l’attacco e serve l’assist per Cambiaghi)
Beccari 7: vivace e fremente, come se sentisse che qualcosa di speciale stesse per arrivare. E, infatti, apre le marcature con il primo gol in Azzurro ed esce tra gli applausi del Druso per un’ottima prestazione (dal 53′ Cambiaghi 7: Soncin vuole infliggere il definitivo ko e la fa entrare. Lei non ci pensa su due volte e cala il tris che fa volare le Azzurre al 74′. Il suo ingresso ha letteralmente fatto venire il mal di testa alle avversarie);
Soncin 7: la scelta del 3-5-2 funziona eccome! Il ct raggiunge il massimo del risultato ottenibile e conquista un meritato 1° posto davanti ai Paesi Bassi. Cambi azzeccati, la panchina ha aggiunto freschezza in campo e ha colpito efficacemente la Finlandia. Il gruppo delle Azzurre trionfa, così come tutto il movimento femminile e lo staff, che lo ha saputo gestire brillantemente.
Voto molto generoso a Linari, che come braccetto sinistro della difesa a tre palesemente non si trovava a suo agio e di errori sanguinosi ne ha fatti tre, non uno. Per fortuna, le attaccanti finlandesi non hanno capitalizzato, ma poteva essere tutta un’altra musica.
Trovo al contrario molto ingeneroso il voto a Giadina Greggi, che è stata la migliore in campo per distacco, recuperando una quantità incredibile di palloni e mettendo continuamente in crisi le centrocampiste finlandesi con la sua rapidità. Tanto da costringere l’allenatore finlandese ad una sostituzione dolorosa dopo una ventina di minuti per aggiustare il centrocampo e contenerla. Partita da 8 pieno.