L’assenza della tecnologia nelle gare di qualificazione Internazionali (Goal Line Technology o meglio citato VAR), nel momento attuale nel calcio femminile, è sicuramente stato ed è un vantaggio.
L’uso di aiuti elettronici per determinare se una rete è valida o meno è un metodo utilizzato per determinare quando la palla ha attraversato completamente la linea di porta tra i pali della porta e sotto la traversa con l’ausilio di dispositivi ottici.
L’obiettivo della tecnologia della linea di porta (GLT) non è quello di sostituire il ruolo degli arbitri, ma piuttosto di supportarli nel loro processo decisionale. Il GLT deve fornire una chiara indicazione del fatto che la palla abbia completamente attraversato la linea e questa informazione serve per aiutare l’arbitro nel prendere la sua decisione finale. La tecnologia della linea di porta è attualmente utilizzata nei principali campionati nazionali europei e nelle principali competizioni internazionali come, dal 2014, i Mondiali FIFA maschili e femminili (escluse le qualificazioni).
Le ragazze di Milena Bartolini ringraziano e per una volta possono archiviare con un pizzico di fortuna la gara contro la Danimarca, valida per le qualificazioni Europee, svoltasi a Viborg dove sul risultato di 0-0, che sarà poi anche quello finale, alle padrone di casa non è stato convalidato un gol a Permille Hander.
Visto con attenzione il replay, infatti la Harder dopo essersi liberata dal tiro dalla distanza, scaglia il pallone a rete: dove prima sbatteva sulla parte bassa della traversa e poi oltrepassa evidentemente la linea di porta per uscire fuori e liberato dalla difesa azzurra (ottimo disimpegno da parte della nostra Nazionale ma un pizzico di fortuna grazia il Team azzurro). Un gol che la terna tedesca non ha convalidato, ma che il “goal line technology” invece avrebbe certamente considerato valido, complicando il cammino verso Euro 2022..
Per alcuni la tecnologia è regresso, per altri è sempre progresso. Davanti a quei fluttuanti milioni dell’industria calcio però ogni goal può cambiare la storia ed ogni goal dev’essere esattamente giusto, se giustamente segnato.
Attualmente i goal-fantasma nel calcio sono morti? Le nuove generazioni, i millenials, non sanno quasi neanche cosa significhi quel neologismo. Provate, vedere per credere. Forse un goal sbagliato? Un goal soave o strano? No, entrato, ma non assegnato.
E’ cambiato tutto, in maniera così spropositata da rendere sconcertante vedere un goal-fantasma in giro per il mondo. Purtroppo non tutti possono farlo proprio a causa degli enormi costi, ma una rete non assegnata o maldestramente data per errore fa storcere il naso alquanto. Perchè tutto porta ad un principio: l’abitudine. L’abitudine è tutto, e una volta raggiunta difficilmente si può tornare indietro, con tutti i pro e i contro del caso.
Se il VAR ha dilatato in maniera incredibile e soggettivamente forse esagerata la convalida di una rete, la goal-line-tecnhnology, prima-semi moviola in campo, ha portato a qualche secondo di attesa, delle facce che cercano una risposta con gli occhi sgranati e il cuore a mille.
Le nostre ragazze proseguono il cammino alle qualificazioni Europee, con una ottima prestazione sul campo, e con o senza tecnologia si gioca a pallone come un tempo.
In caso contrario saremmo stati qui a maledire l’assenza del VAR in campo, almeno a questi livelli, e lamentarci per una vittoria sfumata a causa di un errore (forse comprensibile e più che umano) ma per una volta che la dea fortuna ci sorride non facciamoci troppi problemi e godiamoci questo momento.