Nella 4ª giornata del girone di Nations League l’Italia va a un passo dall’impresa contro la Svezia. Avanti al 12′ della ripresa con un gran gol di Giacinti, le Azzurre vengono riprese in pieno recupero dal colpo di testa di Sembrant. A Malmö è 1-1, con le ragazze di Soncin che cullano a lungo un colpaccio che sarebbe valso l’aggancio in classifica alla Svezia. L’Italia resta così al terzo posto nel girone con 4 punti, tre lunghezze dietro alla Svezia, a sua volta seconda alle spalle della Spagna che, nell’altra partita, superando 7-1 la Svizzera, resta in testa a punteggio pieno. Le Azzurre torneranno in campo il 1° dicembre a Pontevedra contro la Spagna, quattro giorni dopo allo stadio ‘Tardini’ di Parma andrà in scena l’ultimo match del girone con la Svizzera.
La partita. Sono quattro le novità rispetto alla formazione che ha iniziato il match con la Spagna. A cambiare rispetto ai 90’ di Salerno è anche il modulo, con il Ct che torna alla difesa a quattro, dove accanto alla confermatissima coppia centrale formata da Linari e Lenzini trovano spazio Di Guglielmo e Boattin. Nella lista delle 23 non c’è invece Bartoli, alle prese con un leggero affaticamento muscolare. A centrocampo tornano dal primo minuto Giuliano e Greggi, in attacco esordio dal primo minuto per Cambiaghi, supportata per l’occasione da Giacinti e Bonfantini, schierata nell’undici titolare anche a Salerno. Rispetto alla gara d’andata nella Svezia si rivedono Seger, che con le sue 239 presenze è capitana e leader della squadra, e insieme a lei il portiere Musovic e nel tridente offensivo – vista l’assenza dell’ex Juve Hurtig – l’esterna dell’Hammarby Janogy.
Prima del calcio d’inizio, le due nazionali – scese in campo con il lutto al braccio – osservano un minuto di silenzio per ricordare i due cittadini svedesi uccisi nell’attentato compiuto il 16 ottobre a Bruxelles prima del match di qualificazione a Euro 2024 tra Belgio e Svezia. Nonostante il terreno bagnato, l’Italia impone fin da subito il suo fraseggio, costringendo le padrone di casa a rintanarsi nella propria metà campo. Al 14’ le Azzurre sfiorano il vantaggio con un colpo di testa di Cambiaghi respinto in tuffo da Musovic, due minuti è Blackstenius a fallire – sempre di testa – l’unica occasione costruita dalle gialloblù nei primi 45’. Le scandinave soffrono le geometrie della squadra di Soncin e non riescono a frenare l’esuberanza di Greggi, sempre pronta a ribaltare con velocità l’azione e a servire le punte, che cercano con costanza il bersaglio grosso. Una superiorità confermata anche dai numeri: il primo tempo si chiude infatti con otto conclusioni italiane e una sola svedese.
La ripresa si apre con lo stesso spartito e a controllare il match sono sempre le Azzurre, che al 57’ riescono meritatamente a trovare l’1-0. L’azione parte dai piedi di Giugliano, che da metà campo lancia in profondità l’altra giallorossa Giacinti, bravissima ad arpionare il pallone con uno stop volante di destro e a battere con un preciso tiro di sinistro l’estremo difensore del Chelsea. La Svezia accusa il colpo e cerca di rimettere il match sui binari che preferisce, iniziando a lanciare lungo e a crossare dalla trequarti per scavalcare il centrocampo e sfruttare la fisicità delle sue attaccanti. Tutto inutile. La retroguardia azzurra respinge qualunque tentativo avversario, Linari e Lenzini vincono ogni duello aereo e con la loro freschezza le nuove entrate – Galli, Bonansea, Glionna e Girelli – permettono alla squadra di non abbassare troppo il baricentro. Negli otto minuti di recupero concessi da Frappart la Svezia, però, prima va vicina al pareggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo – con Caruso che salva miracolosamente sulla linea – poi trova il gol del pareggio con Sembrant al 96′ con un colpo di testa che supera Giuliani per il definitivo 1-1.
Soncin. A fine partita il Ct Andrea Soncin commenta una vittoria sfumata all’ultimo istante: “Le ragazze hanno fatto una grandissima prestazione. Avevo detto che non ci dovevamo accontentare degli applausi, ma gli applausi vanno fatti davvero. Sta crescendo una squadra con un’identità precisa, con uno spirito chiaro: pur cambiando alcune interpreti, anche oggi abbiamo avuto un’interpretazione importante. Stiamo iniziando a capire che possiamo avere il controllo della partita: oggi abbiamo giocato, abbiamo creato e le ragazze meritavano una gioia, però ribadisco che questa è la strada giusta sulla quale insistere. Abbiamo la possibilità di giocarci partite alla pari anche contro squadre di altissimo livello, come la Spagna e la Svezia. Complimenti alla mia squadra, dobbiamo proseguire in questa direzione”.
SVEZIA-ITALIA 1-1 (0-0 pt)
Rete: 57’ Giacinti (I), 96′ Sembrant (S)
SVEZIA (4-3-3): Musovic; Bjorn (dal 46’ Lundkvist), Eriksson, Sembrant, Andersson; Angeldal, Seger, Asllani (dal 64’ Vinberg); Rytting Kaneryd (dall’80’ Jakobsson), Blackstenius (dal 64’ Anvegard), Janogy (dall’86’ Kafaji). A disp: Falk, Holmgren, Nildén, Kullberg, Rybrink, Bennison, Zigotti Olme. Ct: Peter Gerhardsson
ITALIA (4-3-3): Giuliani; Di Guglielmo, Lenzini, Linari, Boattin; Greggi (dal 64’ Galli), Giugliano, Caruso; Bonfantini (81’ Glionna), Cambiaghi (dall’89’ Girelli), Giacinti (81’ Bonansea). A disp: Aprile, Schroffenegger, Bergamaschi, Gama, Salvai, Tortelli, Dragoni, Tomaselli, Girelli. Ct: Andrea Soncin
Arbitro: Stéphanie Frappart (FRA). Assistenti: Camille Soriano (FRA) ed Elodie Coppola (FRA). Quarto ufficiale: Emeline Rochebiliere (FRA).
Note: ammonite Eriksson (S) e Kafaji (S)
Calendario, risultati e classifica del Gruppo 4 (Lega A)
1ª giornata (22 settembre): Svizzera-ITALIA 0-1, Svezia-Spagna 2-3
2ª giornata (26 settembre): ITALIA-Svezia 0-1, Spagna-Svizzera 5-0
3ª giornata (27 ottobre): ITALIA-Spagna 0-1, Svezia-Svizzera 1-0
4ª giornata (31 ottobre): Svezia-ITALIA 1-1, Svizzera-Spagna 1-7
Classifica: Spagna 12, Svezia 7, ITALIA 4, Svizzera 0.
5ª giornata (venerdì 1° dicembre): Ore 21.30: Spagna-ITALIA, Estadio Municipal de Pasarón, Pontevedra; Ore 20: Svizzera-Svezia, Luzern Arena di Lucerna
6ª giornata (martedì 5 dicembre): Spagna-Svezia, La Rosaleda di Málaga; ITALIA-Svizzera, Stadio Ennio Tardini di Parma