Lo spiker annuncia le formazioni in campo e nella nostra tribuna sono presenti moltissimi connazionali con il tricolore sulle spalle: il Portogallo è divenuta sede permanente della loro pensione, e ci confidano che l’Italia è sempre nel loro cuore, pertanto quando vi sono queste manifestazioni internazionali al richiamo dell’inno di Mameli sono in massa tutti presenti, in piedi, e mano sul “cuore”.
Applausi e tifo da stadio delle grande occasioni per le nostre ragazze, che se lo meritano, per una formazione che schiera un 3-4-2-1 con Giuliani tra i pali, Lenzini-Orsi e Gama in linea difensiva, Boattin-Giuliano-Galli e Bergamaschi in centrale, Cernoia e Bonansea in avanti con punta fissa Piemonte. Le avversarie propongono uno schema speculare con Christensen a difendere la porta, Boye-Ballisager e Obaze in difesa, Andersen-Troelsgaard-Moller e Svava in centro campo, e Gejl e Moller con Bruun in attacco.
Un inizio di partita molto tattico, passaggi veloci e precisi caratterizzano il gioco azzurro, le giocate di Barbara Bonansea innescano le cavalcate di Martina Piemonte che cerca di penetrare la difesa ospite, dietro è il gran lavoro di capitan Sara Gama a richiamare le compagne all’attenzione nelle coperture.
Ottime le combinazioni tra Martina Lenzini e Manuela Giuliano sulla fascia, al centro le Danesi coprono ogni spazio e a poco servono le imbucate di Lisa Boattin, da segnalare due tiri da fuori area di Valentina Cernoia: che non impensieriscono Lene Christensen.
Dopo circa venti minuti di un calcio attento, da parte delle nostre azzurre al possesso palla, la Danimarca prende gioco e coraggio al centro campo: un giro palla preciso e dinamico crea le prime occasioni al tiro ma le nostre linee difensive sono attente e pronte a chiudere ogni incursione nemica.
La prima mezz’ora trascorre veloce ed il possesso di palla delle azzurre è evidentemente superiore, rispetto alle avversarie, ma mancano le finalizzazioni a rete: gli spazi chiusi tra le linee di gioco non con concedono tiri insidiosi a rete.
Grande occasione nel finale di tempo tra Piemonte e Bonansea, con tiro di quest’ultima sotto porta, ma il suo destro vola alto sopra la traversa.
Un primo tempo che si chiude con sei tiri in porta da parte dell’Italia, contro gli zero della Danimarca, con nessuna ammonizione ed un gioco fluido e corretto ma con il risultato bloccato sullo 0 a 0.
Ripresa che parte con l’ingresso di Girelli al posto di Piemonte e Caruso per l’affaticata Galli, stesso modulo, ma con nuove forze e molti stimoli per una grande gara di sacrificio. Al 4’ l’incursione in area di Valentina Bergamaschi trova pronta Barbara Bonasea che sotto porta buca la porta per il vantaggio dell’ Italia. Poco sul calcio d’angolo il sinistro micidiale di Valentina Cernoia è Cristiana Girelli ad avere, di testa l’occasione al raddoppio, ma la sfera esce di poco alta.
Mister Bertolini richiama Bonansea ed introduce Annamaria Serturiuni e sostituisce il capitano Gama per Alia Guagni con ulteriore pressione al gioco.
La Danimarca deve fare rientrare il suo numero uno, per una botta al fianco in un contrasto, ed entra Katrine Larsen.
L’Italia amministra il giusto vantaggio, portandosi anche al tiro con la neo entrata Martina Rosucci, palla di poco a lato. La provvisoria rete che vede le nostre ragazze in superiorità porta sicurezza nel gioco con scambi sicuri e facilità nelle sovrapposizioni, nelle retrovie le coordinazioni di scambio chiudono i tiri a Emma Snerle, sempre brava a trovare le conclusioni a rete.
Al 80’ è Matilde Lundorf ad inpensierire seriamente Laura Giuliani, che si supera per una parata che vale la gara, deviando la sfera in angolo. Danimarca che pressa e poco dopo coglie il “palo pieno”, ancora con Lundorf, servita sola in area da Snerle.
Milena al novantesimo chiede calma e testa alle sue ragazze, nel calciare il pallone, dove nei quattro minuti di recupero risulta fondamentale portare a casa il risultato.
Termina tra gli applausi di tutta la tribuna, ai tre fischi del direttore di gara, dove la nostra Nazionale compie l’impresa e vince con merito la partita di apertura. Brave ragazze tre punti fondamentali, per il proseguo del nostro cammino, “buona la prima!”.
Credit Photo: Andrea Amato