Alta e magra, con la coda a raccogliere i capelli lunghissimi: Mara Gómez ha giocato la sua prima partita ufficiale con la squadra di Villa San Carlos di La Plata, in Argentina, a una cinquantina di chilometri da Buenos Aires. Si tratta della prima calciatrice trans a giocare una partita nella prima divisione femminile argentina.
Gómez, 23 anni, ha ricevuto l’autorizzazione da parte della Federcalcio Argentina (AFA) ed è scesa in campo con la maglia numero 7 del Villa San Carlos, contro il Lanús, nella seconda giornata di campionato. Il risultato sul campo non è stato positivo (7-1) ma il suo debutto è un segnale forte dopo anni di battaglie sostenute da Mara per poter giocare a calcio.
Quando Mara ha iniziato a giocare – si confida- “C’era molta discriminazione, esclusione, abuso verbale per strada, e a scuola”.
Un traguardo storico per l’ intera Argentina, quella di Mara, che ha firmato il primo e , per ora unico, contratto da professionista. Il Villa San Carlos, squadra che ha tesserato la calciatrice, ha ottenuto con estreme difficoltà il benestare dell’ Argentine Soccer Federation per poterla ufficialmente schierare sul terreno di gioco.
“Siamo persone anche noi, abbiamo bisogno di opportunità, di possibilità come tutti di lavorare e studiare – ha detto Gomez in un’intervista rilasciata al New York Times -. Siamo ancora il gruppo sociale che soffre di più a causa delle discriminazioni. Abbiamo un’aspettativa di vita di 35 anni perché veniamo uccise o ci ammaliamo. Vogliamo essere riconosciute dalla società, devono iniziare a vederci”. Mara Gomez ha dichiarato di aver preso la decisione di cambiare sesso quando aveva 13 anni.
Il suo punto fermo è sempre stata la madre, l’unica persona ad aver accettato da subito la scelta della figlia seppur con particolari paure: “Come madre sul momento ero sconvolta – ha ammesso -. Ma se Dio mi ha mandato una figlia immagino sia per crescerla, amarla e supportarla in ogni modo. Non si dovrebbe abbandonare un bambino perché vuole cambiare se stesso”.
Dopo anni passati tra esclusioni e discriminazioni, la risoluta Mara ha finalmente potuto coronare il suo sogno, quello di diventare la prima calciatrice transgender della storia del pallone. Sicuramente questo segno di apertura, da parte della divisone Argentina, sarà solo l’inizio di una integrazione mondiale che finalmente “apre non solo le menti umane” ma unisce ciò che è ancora fortemente radicato nella generazione umana: l’indifferenza.