Il 2016 è stato un “annus mirabilis” per il calcio femminile nordcoreano, che nel giro di pochi mesi è salito in cima al mondo conquistando lo scettro sia dei Mondiali U17 (successo contro il Giappone ai rigori nell’edizione disputata in Giordania) che di quelli U20, andati in scena nella suggestiva location della Papua Nuova Guinea. L’avventura della “Chollima” riparte da quel successo per 3-1 contro la Francia, dalle reti di Wi Jong-sim, Kim Phyong-hwa e Jo So-yon. L’obiettivo è quello di riconfermarsi sul tetto del mondo, sperando nella piena riaffermazione della generazione trionfante in Giordania due anni fa. Il tutto per aggiungere alla bacheca il terzo titolo, dopo quello del 2016 e il primissimo trionfo datato 2006, quando la Corea sparigliò le carte in tavolo trionfando in Russia con un secco 5-0 nella finale contro la Cina.
ROAD TO FRANCE– La Corea del Nord ha ottenuto il pass per il Mondiale grazie ad un cammino di notevole caratura durante l’ultima edizione dell’AFC U19 Women’s Championship. Il primo passo è arrivato nella fase a gironi con un dominio incontrastato su Cina, Uzbekistan e Thailandia. Tre vittorie su altrettante uscite, un totale di 13 reti segnate e zero subite. In semifinale grande show contro l’Australia, che cede il passo con il punteggio di 3-0 sugli acuti di Kim Pom-ui (su rigore) e Sung Hang-sim (doppietta), e Mondiale messo in cassaforte. Nell’ultimo atto, però, non arriva il lieto fine per la selezione nordcoreana, che viene sconfitta di misura dal Giappone; decisiva la rete di Ueki nella seconda frazione.
TEAM INFO– Per la prima volta nella storia sulla panchina delle selezione U20 siederà una tecnico straniero. L’onore di scrivere questa bella pagina è toccato a Thomas Gerstner, ex conoscenza della Bundesliga visti i trascorsi con le maglie di Wolfsburg ed Arminia Bielefeld. Subentrato nel Maggio 2017 a Hwang Yong-bong, fresco vincitore del Mondiale U20 in Papua Nuova Guinea, l’allenatore tedesco ha sicuramente raccolto un’eredità pesante. Nonostante ciò, alla sua prima avventura, i risultati sono stati positivi visto che ha portato le sue ragazze ad un passo dal titolo continentale, assente dal 2007 nella bacheca nordcoreana. Piccola curiosità: anche Hwang Yong-bong, prima del Mondiale, era arrivato secondo nel campionato U19 asiatico perdendo la finale contro il Giappone ai rigori. Chissà che questo non possa essere di buon auspicio anche per Gerstner.
Dal punto di vista tattico la “Chollima” scende in campo sempre con il classico 4-4-2, con una variante sul 4-1-4-1 in alcune fasi del match. Da buon osservatore il selezionatore tedesco Gerstner ha mantenuto ben salde le basi su cui era stata posata la squadra ma cercando comunque di aggiungere un suo tocco personale al sistema di gioco; vedi per esempio le migliorie a livello di spaziature e la fase difensiva (solo una rete subita in cinque partite di AFC U19 Championship). Il gioco nordcoreano si sviluppa di solito sempre sulle fasce, con gli esterni (anche quelli difensivi) che spingono con continuità cercando di trovare il fondo per rifornire di cross le punte. La stella della squadra è senza dubbio la centravanti Sung Hyang-sim, che, senza esagerare, è considerata come una degli astri nascenti del calcio asiatico. Dalla sua ci sono già diversi riconoscimenti importanti come il “Silver Ball” al Mondiale U17 del 2016, il titolo di capocannoniere e di MVP nell’ultima edizione dell’AFC U19 Championship e il riconoscimento come miglior giovane AFC del 2017. Insomma una “parterre” di premi già importante. Nonostante un fisico non imponente, le sue armi principali sono velocità, dribbling e buona qualità nello stretto. Al suo fianco attenzione a Ri Hae-yon, già ottima spalla nel corso dell’ultimo Mondiale U17, dove fece intravedere diverse buone cose; come per esempio la rete della vittoria nella sfida contro il Brasile.
PROSPETTIVA– L’obiettivo è ovviamente quello di riuscire a confermare il grande successo dell’edizione disputata in Papua Nuova Guinea. Innanzitutto bisognerà passare il girone eliminatorio, composto da Inghilterra, Messico e Brasile. Curiosità: nelle sei presenze totali, la Corea del Nord ha sempre superato il primo turno. Poi, per quattro volte è arrivata tra le prime quattro (con due trionfi), mentre nel 2010 e nel 2012 ha chiuso la sua avventura ai quarti di finale.
Credit Photo: FIFA