National Football Stadium, Port Moresby. Finale Mondiale U20, Corea del Nord-Francia. Minuto numero 87: Jon So-yon poggia il pallone sul dischetto, compie qualche passo indietro e guarda la porta in cui c’è l’ultimo ostacolo tra lei e il gol, ovvero il numero uno francese Chavas. L’arbitro fischia, breve rincorsa e colpo mancino. Palla da una parte, portiere d’altra. Game, set and match. La Corea firma il gol del 3-1 e spegne ogni possibilità di rimonta della Francia.
Questo è l’ultimo ricordo della selezione francese in un Mondiale U20, le avversarie che alzano la coppa mentre tu sei ai piedi del palcoscenico con rammarico ed una medaglia d’argento tra le mani. A due anni di distanza la squadra di Eyquem si ripresenta ai nastri di partenza per sconfiggere questo taboo mondiale e completare quel percorso di crescita iniziato nel lontano 2002. Stavolta avrà la possibilità di farlo con un piccolo supporto in più, visto che giocherà in casa davanti al suo pubblico, pronto a spingere le ragazze francesi sino alla finalissima di Vannes del prossimo 24 Agosto.
ROAD TO FRANCE – Essendo paese ospitante, la Francia non ha ovviamente disputato alcuna qualificazione per ottenere un pass per la fase finale. Nonostante ciò cogliamo l’occasione per fare un piccolo bilancio sui vari Mondiali disputati. Dal 2002 ad oggi si può tranquillamente affermare che “les Bleuettes” hanno ottenuto progressivamente risultati sempre migliori. Infatti dall’uscita ai gironi dell’edizione canadese e di quella russa (2006) si è passati ad assaporare il sapore del podio nel 2008, precisamente in Cile, quando la Francia perde la finalina contro la Germania per 5-3 classificandosi quarta.
Nonostante ciò la rivincita, dopo il passo falso del 2010 e la mancata qualificazione del 2012, arriva sei anni dopo, quando la selezione francese strappa il bronzo sconfiggendo per 3-2 la Corea del Nord. Ma proprio quest’ultima è diventata la bestia nera nel corso dell’ultimo Mondiale, dove la Francia si è dovuta arrendere in finale con il punteggio di 3-1. Adesso c’è attesa per l’ultimo step decisivo, mettere piede sul gradino più alto del podio. Sarà questa la volta buona?
TEAM INFO – La mente sulla panchina francese è Gilles Eyquem, ex difensore di Bordeaux, Guingamp e Angers negli anni ottanta. Dal 2012 all’interno del sistema calcistico femminile francese, il suo palmares è già di tutto rispetto: due titoli europei U19 (2013, 2016), una finale mondiale (2016) e un bronzo nella Coppa del Mondo del 2014. A livello tattico, nel corso dell’ultimo europeo U19 il ct francese ha svariato tra un propositivo 4-3-3 e un più prudente 4-4-2 (poi trasformato in 4-5-1 in fase di non possesso). Questo è il simbolo della versatilità della rosa francese, capace di cambiar pelle a seconda dell’avversario. Forse l’unica pecca è l’alternarsi di troppi alti e bassi nell’arco dei novanta minuti, esattamente come ben visibile nei match contro Germania e Spagna dell’ultimo europeo. Un continuo oscillamento tra momenti di grande calcio e altri di grande sofferenza (come primo tempo della semifinale o ultimi dieci minuti vs Spagna). A ciò, però, vanno aggiunte anche le ottime qualità individuali de “Les Bleuettes”, infatti Sana Daoudi, Mathilde Bordieu e soprattutto Emelyne Laurent con le loro giocate sono in grado di dare una sterzata decisa al match in qualsiasi momento. Uno dei punti di forza di questa squadra è senza dubbio il portiere Myléne Chavas.
Cresciuta nell’Es Trèfle ma arrivata al debutto tra i “Pro” con il Saint Etienne, la stellina francese è chiamata alla riconferma dopo il “Golden Glove” vinto nell’ultimo mondiale U20. In Papua Nuova Guinea lasciò delle grandissime impressioni, trascinando la sua selezione in finale a suon di parate. Memorabile la sfida contro la Germania, dove chiuse la saracinesca alle avversarie per più di quindici volte, addirittura arrivando a metterci la faccia in senso letterale. Nervi d’acciaio, freddezza fuori dal comune e un senso della posizione molto buono. Per la Chavas questa è anche una sorta di prova del nove in vista del Mondiale del prossimo anno, a cui potrebbe benissimo prendere parte con la nazionale A. Dall’altro lato del campo, invece, da tenere sott’occhio Emelyne Laurent, centravanti classe ’98 di proprietà dell’Olympique Lione. Il mix letale tra rapidità e grande tecnica nell’uno contro uno, la rendono una spina nel fianco per ogni difesa avversaria. Per maggiori informazioni chiedere a Germania e Spagna, che nell’ultimo europeo hanno faticato ad arginare le sue ampie falcate.
PROSPETTIVA – A due anni dall’argento in Papua Nuova Guinea, per “Les Bleuettes” è tempo di rivincita. E allora quale miglior palcoscenico della propria casa per arrivare per la prima volta sul tetto del mondo? Attenzione all’incrocio da brivido sin dai quarti, dove potrebbero crearsi le condizioni per una rivincita anticipata contro la Corea del Nord.
Credit Photo: Fédération Française De Football