Ogni atleta che ha partecipato a 2 FIFA Women’s World Cup™, collezionato 65 presenze in nazionale e vinto 22 trofei nazionali si è guadagnato il diritto di essere nominato tra i grandi del calcio. Mary Phillip ha ricevuto la sua prima convocazione nella squadra inglese per la FIFA Women’s World Cup in Svezia nel 1995, a soli 18 anni, e ha vinto sei presenze con le Leonesse prima di prendersi una pausa di quattro anni tra il 1998 e il 2002, quando è tornata in nazionale fase successiva alla nascita dei suoi due figli. Ha capitanato l’Inghilterra per le qualificazioni in Cina nel 2007 prima di appendere le scarpe al chiodo nel 2008. Nella sua carriera ha giocato per Millwall Lionesses, Fulham, Arsenal e Chelsea. È stata la prima donna nera nella storia a capitanare l’Inghilterra.
Da allora sono successe molte cose, non solo nel calcio femminile. “Il passo più importante è vedere crescere il numero di squadre femminili”, ha detto Phillip a FIFA.com. “Quando giocavo c’erano pochissime squadre femminili là fuori. Probabilmente c’erano più squadre ma non erano ben conosciute. Dovevi fare molta fatica a trovare una squadra là fuori”. Ma con la crescita del calcio femminile e la copertura mediatica di esso, il livello giovanile si è ampliato. Oltre che essere diventato un calcio più internazionale e non solo locale. “È fantastico avere tutti queste giocatrici che arrivano in Inghilterra, ma non puoi comprare esperienza. È importante che le giovani atlete siano esposte a quell’esperienza in modo che siano in grado di crescere e vedere cosa è richiesto loro per sfondare. Abbiamo bisogno di una forte squadra internazionale di casa”.
Dopo aver fatto la storia in campo, Phillip sta ora aprendo una nuova strada come coach. Ha scritto un altro capitolo pionieristico nella sua impressionante storia lo scorso agosto mentre guidava la squadra maschile di Peckham Town alla vittoria nel London FA Senior Trophy, diventando la prima donna nel calcio inglese a vincere una coppa con una squadra maschile.
Da circa 20 anni, Phillip lavora a Peckham dove ha contribuito fortemente alla creazione del settore giovanile, oltre che essere poi diventata coach della prima squadra negli ultimi 5 anni.
“Sarò vista come un modello per qualcuno che vuole essere coinvolto nel calcio e allenare una squadra maschile, ma dipende davvero quanto lontano vuoi arrivare“, ha detto il 43enne. “Lavorare a Peckham Town è un lavoro volontario ed è fantastico. Ci metti molto del tuo tempo – e talvolta i tuoi soldi – in modo da poterlo aiutare a crescere”.
Phillip sta ora intraprendendo la fase successiva del proprio sviluppo da coach partecipando all’Elite Coach Placement Program insieme a Rachel Yankey, Fara Williams e Coreen Brown. Il programma, creato nel 2017, è finanziato congiuntamente dalla Professional Footballers Association (PFA) e dalla English Football Association (FA) per avvicinare gli allenatori alle nazionali.
L’esperienza potrebbe aprirle nuove porte e darle l’opportunità di unire il suo lavoro di coach con la sua vita familiare. “Sarebbe fantastico”, ha detto Phillip con entusiasmo. “Ho una famiglia giovane e devo assicurarmi che non tutto il mio tempo sia occupato dal calcio. Devo assicurarmi di essere a casa per loro, di vederli crescere e far parte della loro crescita. Sono stata in grado di essere una giocatrice e una madre, e voglio assicurarmi che sarà lo stesso quando alleno. Devo mantenere tutto reale”.
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