Wendie Thérèse Renard è una delle stelle del calcio femminile internazionale più conosciute: classe ’90, originaria della Martinica, difensore centrale e grande pilastro del Lione e della nazionale francese, ha iniziato a sognare il campo fin dall’età di 7 anni, riuscendo, con tantissima determinazione, ad arrivare alla squadra più titolata di Francia ed Europa (l’Olympique Lione) a 15 anni compiuti, di cui ancora oggi indossa la fascia da capitano e con cui ha raggiunto numerosi traguardi.

L’ascesa a questo mestiere, però, non è stata così semplice per il muro francese, che ha dovuto farsi spazio nel mondo del calcio tra pregiudizi e critiche, talvolta fatte da figure molto vicine a lei: tra queste, la maestra che non prese sul serio la sua risposta di voler fare la calciatrice professionista perché “è un lavoro che non esiste“.

Invece è bastato qualche anno per dimostrare che quel “un giorno giocherò anche io in Francia” che la piccola Renard osava ripetere spesso non era impossibile: anche le lunghe giornate a giocare con i compagni maschi e gli spalti dei campetti vuoti al 90% sono stati solo l’inizio di un grande percorso, che l’ha portata ad essere riconosciuta oggi come una delle più forti nel mondo del calcio femminile giocato.
Il suo è un gioco pulito, calmo, fatto di numerose mosse offensive avversarie bloccate in anticipo. Nonostante il ruolo che ricopre, conta ben 34 reti in nazionale! 141 sono, invece, le presenze totali collezionate fino ad ora, interrotte improvvisamente in tempi recenti. Come mai?
La professionista trentaduenne, inizialmente, ha, infatti, annunciato di non voler prendere parte alla rincorsa alla Coppa del Mondo 2023 che si terrà tra pochissime settimane in Australia e Nuova Zelanda, “ribellandosi” alla guida della coach Corinne Diacre, rivelatasi non più in linea con la crescita del gruppo.

“Amo la Francia più di qualsiasi altra cosa al mondo. Non sarò perfetta, ma non riesco più a sopportare questa situazione, ben lontana dai requisiti di alto livello”, ha detto attraverso un post via social. – “È veramente triste ma per ora è fondamentale badare alla mia salute mentale: ed è per questo che, seppur a malincuore, ho deciso di non prendere parte al mondiale, non in queste condizioni. Cerco di nascondere la mia sofferenza ma dentro soffro, e non voglio più farlo”.

In seguito alle diverse polemiche (quella di Renard non è stata l’unica) la coach Diacre è stata esonerata dall’incarico: quest’ultima, infatti, nel corso del suo mandato è stata in rotta di collisione con molte veterane, arrivando alla decisione di escluderle (tra i casi più emblematici si ricorda quello di Amandine Henry).

L’assenza di un punto di riferimento così importante per la squadra come Wendie ha lasciato un grande vuoto interno, seppur momentaneo, e non è stato facile digerirla, ma ora il tutto si è risolto grazie alla nuova guida tecnica già confermata (Hervè Renard), con conseguente risoluzione delle problematiche in corso.
E con questa conferma è tornata anche la capitana, prontissima a far sognare compagne e tifosi!

La rivedremo in campo il 23 luglio, data del primissimo duello delle Bleues, presenti quest’anno nel gruppo F con Brasile, Giamaica e Panama (si tratta della quinta volta, dopo l’eliminazione ai quarti di finale negli ultimi due ed il quarto posto raggiunto nel 2011).