Con Kosovare Asslani si vola in Svezia: classe ’89 dal destro d’oro, inizia la sua carriera calcistica nel Linköping, squadra che partecipa poi ad uno dei più importanti campionati svedesi femminili: qui la giocatrice ottiene i primissimi numerosi traguardi, tra i quali la Supercoppa, e vede trionfare il club nel quale milita come campione nazionale. Prosegue la personale striscia con una parentesi in seguito all’offerta del club statunitense Chicago Red Stars, ricevendo il premio come migliore giocatrice della settimana nonostante l’impegno nella stessa di una sola stagione.
Dal 2012 in poi le proposte si fanno più interessanti: da quella del Paris Saint Germain prima, alla firma biennale per il Manchester City, poi, arrivando alle più recenti stagioni nel Real Madrid e nel Milan (esattamente nel periodo “dubbio” dovuto a Valentina Giacinti) dove confermerà da subito il suo talento.
Compone attualmente la rosa della nazionale svedese, indossando la maglia numero 9: ruolo fondamentale il suo, per il quale spazia tra centrocampo e zona d’attacco; gode, inoltre, di un’ottima strategia e mentalità in partita, favorendo le mosse in accelerazione.
Ma “Kosse” (così soprannominata per le origini famigliari kosovare-albanesi), non è soltanto uno dei tanti fenomeni del calcio femminile nel mondo (tanto da essere accostata a Zlatan Ibrahimovic, non solo per le grandi capacità ma anche per le simili origini e per la presenza di una statua a lei dedicata): si è più volte dimostrata, infatti, una campionessa anche fuori dal campo, ponendosi in prima linea verso aspetti sociali fondamentali, favorendo lotte come quelle per la parità di genere, il razzismo e le pari opportunità; la sua particolare attenzione in ciò sfocia nella creazione di un campo da gioco denominato “Asllani Court” a Vimmerby, che offrirà a tanti ragazzi e ragazze un modo per sognare in grande in questo sport.
“Penso che il calcio di base sia fondamentale per la crescita dei bambini così come lo è stato per me, allo stesso modo è importante avere dei punti di riferimento. Sono felice di poter essere fonte di ispirazione per questi bambini: ho iniziato a giocare a sei anni con i miei fratelli, era piuttosto strano allenarsi con loro, ma allora non esisteva una squadra femminile per quella fascia di età. Questi giovanissimi calciatori devono seguire le loro passioni e sognare in grande. Nessun sogno è mai precluso“.
Oltre le personali doti da bomber vera (i goal collezionati non si riescono a contare), non si può dimenticare la sua indole da vera vincente, che l’ha costretta fin dalle prime armi ad una onnipresente e non indifferente autocritica; si spiega così la frase di seguito citata: “Sono stata severa con me stessa“.
Riferimento, il suo, di dimensioni maggiori di quel che pare, poiché dà modo di pensare anche alla difficoltà di farsi spazio nell’ambito calcistico, accentuata sí personalmente ai tempi d’infanzia, ma, per certi versi, ancora attuale.
Ora alla parola “futuro” di Asllani si accosta il colore rossonero, considerando l’accordo preso con il Milan che si prolungherà fino al 2024. Il suo cammino patriottico non cesserà e sarà indubbiamente una delle protagoniste di questo mondiale tanto atteso (si ricorda che la nazionale svedese parte da un secondo posto nel FIFA Women’s World Ranking e condividerà le fasi a gironi del gruppo G con Argentina, Italia e Sudafrica).