Tony Gustavsson ha parlato con i media dopo la sconfitta delle CommBank Matildas per 3-2 contro la Nigeria giovedì.

Ha iniziato la conferenza stampa affermando che, sebbene il risultato sia stato scarso, la prestazione della sua squadra non lo è stata. Per giustificare la sua affermazione, ha sottolineato le statistiche dominanti dell’Australia in attacco, tra cui il maggior possesso, il maggior numero di entrate nel terzo finale e più del doppio dei tiri.
“In realtà non sono molto deluso per la prestazione, ma sono deluso per il risultato”, ha esordito in conferenza stampa.

Ha ammesso che era difficile da notare nel periodo immediatamente successivo alla partita, ma non ha perso di vista gli aspetti positivi a causa del risultato finale.
Si tratta di una breve défaillance prima della partita cruciale contro il Canada di lunedì sera a Melbourne. Gustavsson ha sottolineato che preparare la sua squadra mentalmente e fisicamente per una partita in soli quattro giorni sarà il ruolo più importante del suo gruppo dirigente.

“Credo che questa sia uno dei quesiti più importanti per me come leader in questo momento”, ha risposto, quando gli è stato chiesto come la squadra si rimetterà in carreggiata prima del Canada.

“Il recupero fisico è una cosa, ma anche quello mentale è importante. Ma l’unica cosa che sappiamo di questa squadra, e che abbiamo visto negli ultimi 10-12 minuti di questa partita, è l’attitudine a non dire mai morte quando siamo con le spalle al muro. Sono venute fuori e hanno giocato bene. Sono coraggiose e hanno dato il massimo, fino in fondo, e oggi hanno quasi ottenuto il pareggio”.

Il risultato mette le CommBank Matildas in una posizione precaria, ma Gustavsson sottolinea la necessità di affrontare una partita alla volta.
“È sicuramente una delle cose più grandi e importanti che dobbiamo fare in questo momento: riprenderci e vedere la verità davanti a noi: è una partita da vincere contro i campioni olimpici nell’ultimo turno della fase a gironi per uscire”, ha detto.

La squadra vincitrice, la Nigeria, è al 40° posto nella classifica mondiale. Gustavsson ha detto che il modo in cui hanno giocato non è stato una sorpresa, ma il loro piano di usare il ritmo in transizione ha funzionato.
“Ieri ho detto che sapevo che avevano delle minacce d’attacco molto forti”, ha spiegato.
“Oshoala in panchina è stata forse una sorpresa. Credo che volessero sfruttare la velocità contro i nostri centrali in transizione”.

Ha detto che hanno usato questo ritmo per punire i CommBank Matildas con la seconda palla. Ha poi spiegato che tutti e tre i gol dei Super Falcons sono stati frutto di giocate in seconda fase.
Per quanto riguarda l’utilizzo di Alanna Kennedy come attaccante e la mancanza di sostituzioni fino a tarda ora, Gustavsson ha citato come esempio la partita dello scorso aprile contro la Nuova Zelanda a Townsville, quando uno stratagemma simile ha aiutato la sua squadra a ottenere un pareggio tardivo.

L’allenatore dei CommBank Matildas è stato incalzato sulla sua decisione di non effettuare cambi fino a tarda ora.
“Come allenatore, la sfida numero uno è cercare di trovare la risposta giusta prima di sapere se è giusta o sbagliata”, ha risposto. “Credo che alcuni giocatori in campo stessero facendo un’ottima prestazione. Avevamo lo slancio della partita e non volevamo interromperlo”.

Ha inoltre elogiato il contributo di Alex Chidiac, entrata in campo negli ultimi istanti del tempo regolamentare. Ha avuto un impatto significativo, prendendo una serie di tiri e mettendone a segno altri.

Inevitabilmente, a Gustavsson è stata chiesta la disponibilità di Sam Kerr per quella che è diventata una partita di enorme importanza contro il Canada.
Tutto quello che posso dire ora è che lo spero”, ha detto, quando gli è stato chiesto se sarebbe stata titolare lunedì sera. Molto probabilmente non avrò la conferma fino alla sera prima della partita”.

Ha concluso la conferenza stampa confermando che Kerr farà tutto il possibile per essere in grado di giocare quella partita.
“Se sarà disponibile, dovremo trovare un piano insieme allo staff e a Sam per capire quale sia il modo migliore per massimizzare il minutaggio potenziale di cui dispone in questa partita”.

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Mi sono laureata in scienze dell'educazione e della formazione primaria e ora frequento la magistrale di pedagogia presso l'Unimarconi di Roma. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.