E’ cominciato il mondiale femminile, diversi gol sono stati realizzati, più o meno belli, più o meno importanti … ma il gol più bello é di Ada Hegerberg. E’ assente per dare forza alla sua battaglia contro la discriminazione. Una fuoriclasse non solo in campo, non a caso indossa il numero 14. E’ cominciato in Francia il mondiale femminile. Una straordinaria vetrina luccicante, un potenziale spot per il calcio in rosa. L’Italia partecipa dopo anni. Tanti le “stelle” presenti, ma non tutte. Ada Martine Stolsmo Hegerberg, la giocatrice più forte della Nazionale norvegese e del Lione, che ha appena vinto la UW Champions League, ha scelto di stare a casa. Il destino è forse in un numero, il quattordici, lo indossa Ada nel Lione, come Johann Cruijff nell’Ajax e nel Barcellona. Anche il fuoriclasse olandese saltò una rassegna iridata quarant’anni fa, non voleva contribuire a sdoganare il regime del generale Videla, di cui cominciavano ad emergere i drammi nascosti, a partire dai “desaparecido”.
Nel 2018, a Parigi, Ada era stata la prima donna nella storia a conquistare il pallone d’oro, premio per anni appannaggio del mondo maschile, ma non si è fatta condizionare, ha continuato la sua lotta contro la discriminazione di genere nel mondo del pallone. Anzi, anche in un giorno storico della sua carriera, durante la serata, al momento della consegna del premio, ebbe la conferma di non potersi fermare. Il presentatore le chiese se sapesse twercare. Non si ricorda domande dello stesso tono a Ronaldo o Messi, solo per fare due esempi, malgrado le occasioni per poterlo fare siano state più numerose.
La centravanti del Lione è la prima giocatrice al mondo a scegliere di boicottare la manifestazione. Altre hanno scelto altre strade per far sentire la loro voce. È il caso degli Stati Uniti dove alcune hanno deciso di fare causa alla federazione per discriminazione di genere. La nazionale danese aveva invece cancellato un match di qualificazione ai mondiali sempre in segno di protesta contro la disparità salariale.
A, 23 anni, Ada Hegerberg ha fatto molto di più e lo ha spiegato in modo molto semplice «Molto deve ancora essere fatto per migliorare le condizioni delle donne che giocano a calcio. Non serve a nulla giocare un mondiale quando sai che le ragazzine, che sognano di essere come te, non avranno mai le stesse possibilità di un calciatore uomo».
Molti gol saranno segnati al mondiale, ma il più bello ha già una firma: Ada Hegerberg. Perfino la sua tripletta nella finale di Champions sembra poca cosa a confronto.