Credit photo: Natascia Bernardi

Pubblico delle grandi occasioni a Milton Keynes, nello stadio che avevo ospitato la prima partita della Arnold Clark Cup in marzo e scelto dalla Federazione come campo dell’amichevole per salutare il pubblico di casa prima di partire per l’avventura Mondiale. A dare il saluto alle compagne anche le infortunate Beth Mead e Leah Williamson, campionesse d’Europa ma ancora in ricovero per la rottura del crociato.

In conferenza stampa pre-partita, Sarina Wiegman aveva anticipato che ne’ Nobbs ne’ Bright sarebbero state disponibili “Sono a buon punto con la riabilitazione come volevamo e sapevamo prima del raduno che non sarebbero state disponibili per questa amichievole”, mentre Greenwood – che si era infortunata nell’ultimo alleanamento – lo sarebbe stata.

La scelta del Portogallo come amichevole non e’ stata casuale “Essendo la prima volta che il Portogallo approda al Mondiale, si stanno preparando molto bene. Il loro gioco e’ molto tecnico e a loro piace giocare palle lunghe, con giocatrici veloci in attacco, e alcune che fanno cose imprevedibili. Ma la cosa piu’ importante e’ che hanno uno stile di gioco contro il quale noi non abbiamo mai giocato fin’ora”. Sarina ha continuato dicendo che questa era la prima partita dell’Inghilterra dopo un lungo intervallo di competizioni internazionali e dopo la fine della stagione della WSL. Questo gruppo ha lavorato assieme solo 2 settimane di allenamento con un piccolo break nel mezzo (ndr. Le giocatrici sono in ritiro dal 19 giugno) prima dell’amichevole.

In realta’ l’effetto sorpresa del Portogallo non c’e’ stato: molta fisicita’, nessun pressing e qualche occasione dovuta piu’ agli errori delle Inglesi che alle capacita’ del Portogallo. Rachel Daly preferita ad Alessia Russo nel primo tempo ed Ella Toone e Jess Carter come titolari. Ritorna Esme Morgan come difensore centrale, ruolo usuale di Millie Bright. Un’Inghilterra decisamente in fase sperimentale che non ha brillato nel primo tempo: tutt’altro, grazie anche ad un Portogallo abile nel rallentare il gioco ed essere compatto in difesa. Diverse le imprecisioni sui passaggi e i cross: probabilmente il gruppo deve ancora amalgamarsi bene. Nel secondo tempo, Russo al posto di Daly e le Leonesse si fanno vedere di piu’, ma sprecano diverse occasioni: due traverse rispettivamente di Stanway e Bronze, e la parata di Ana Borges sulla linea di porta su tiro di Russo. “Avremmo dovuto mettere la palla dentro la rete. Lo sappiamo bene” le parole a caldo di Sarina che consolidano la frustrazione della squadra per non aver salutato il proprio pubblico con una vittoria.

Le giocatrici che hanno convinto sono Alessia Russo, Lauren James e Esme Morgan che e’ sembrata molto piu’ a suo agio come difensore centrale vicino a Jess Carter. Meno convincenti le prestazioni di Ella Toone e Rachel Daly.

17 le giocatrici usate da Sarina durante la partita: provate diverse combinazioni di gioco ed una giornalista ha definito la partita come “un’audizione delle Leonesse per le 11 titolari” e credo sia stato cosi’ anche perche’ aveva dichiarato prima della partita che la scelta delle 11 titolari si sta definendo. “Quello su cui puntiamo sempre l’attenzione e’ su come vogliamo giocare, qual e’ il ruolo di ognuna delle giocatrici in questo e dobbiamo chiarire i ruoli e i compiti all’interno della squadre e mettere assieme il tutto, perche’ e’ questo quello che fa la differenza. Abbiamo delle ottime giocatrici nella squadra e ogni giorno lavoriamo su come vogliamo giocare nei diversi momenti della partita, cosa potrebbe cambiare e come reagiamo al cambiamento. Pensare sempre al scenario alternativo aiuta a giocare meglio e ad avere un’alta possibilita’ di vincere”.

Le Leonesse lasceranno l’Inghilterra mercoledi’ per l’Australia e avranno un’altra amichevole (a porte chiuse) il 14 luglio contro il Canada, mentre la prima partita ufficiale verra’ giocata il 22 luglio contro Haiti alle 11.30 ora italiana.

Natascia Bernardi
Appassionata di calcio femminile dagli anni 90, prima portiere, poi arbitro ed ora allenatrice con il patentino di UEFA B in via di lavorazione. È attualmente Head Coach per QPR U12 Girls e allenatrice della squadra femminile di un College. Ambasciatrice per Kick It Out - l'associazione inglese contro ogni forma di discriminazione, se non su un campo da calcio o sugli spalti di uno stadio, la si può incontrare in qualche caffè indipendente intenta a leggere una biografia calcistica o un libro di narrativa italiana. Adora ascoltare BBC radio 2 o musica anni 80 quando guida anche se preferisce podcast calcistici in autostrada. I suoi miti calcistici femminili sono: Carolina Morace e Mia Hamm. Ha vissuto un po' ovunque ma ora è di base a Londra.