Sull’onda dell’entusiasmo per la prima gioia europea ottenuta lo scorso agosto, l’Olanda vuole continuare a stupire anche a livello giovanile con la sua primissima volta nella fase finale di un Mondiale. Un battesimo di fuoco per la selezione “Orange”, che dovrà superare la concorrenza di Francia, Nuova Zelanda e Ghana per accedere ai quarti di finale. Il tutto con la miglior rosa possibile, visto anche il doppio impegno, quasi in contemporanea, con l’ultima tranche dell’Europeo U19. Nonostante ciò l’obiettivo per le ragazze olandesi è chiaro, fare bene cercando di emulare le gesta delle colleghe più grandi. Il tutto dando anche una certa continuità al progetto calcistico olandese, che dal 2009 ad oggi ha poi fruttato, nel mondo delle grandi, un bronzo (2009) e un oro europeo, grazie in parte anche della stessa annata campione a livello U19 nel 2014 (Miedema decisiva in finale contro la Spagna). Sarà questo Mondiale il nuovo step di un’altra generazione dorata?
ROAD TO FRANCE– Le Olandesi hanno staccato il pass per la Francia grazie al terzo posto (pari merito con la Germania) ottenuto nel corso dell’ultimo Europeo U19. Un cammino dai due volti per le “Orange”, dominanti per gran parte del torneo ma poi cadute sul più bello contro la Spagna. Ma partiamo, in rigoroso ordine cronologico, dal primo turno eliminatorio, dove la selezione di Jessica Torny ha monopolizzato la scena cogliendo solo vittorie contro Bulgaria (6-0 tennistico con tripletta della Noordam), Moldavia (4-0) e Turchia (1-0 con rete della Weerden). Stessa solfa anche nella fase élite, dove l’Olanda tiene ancora inviolata la propria porta e si divide il primato con la Francia. Il tutto con due successi, manita a Slovenia e Portogallo, e un pareggio a reti bianche con le francesi. Proprio dalla squadra transalpina riprende il percorso nella fase finale, in cui l’Olanda blinda il passaggio alle semifinali (e al mondiale) subito dopo le prime due partite grazie ai successi contro Francia e Inghiliterra; ininfluente il pari pirotecnico per 3-3 contro l’Italia all’ultima giornata. Il sogno europeo, però, si interrompe bruscamente alle semifinali di fronte alla Spagna (poi campione), che conquista l’accesso all’ultimo atto grazie ad un sorprendente 3-2 firmato da Garcia, Oroz e dalla Guijarro.
INFO TEAM– La guida tecnica della selezione olandese è Jessica Torny, ex centravanti della nazionale “Orange” (14 gol in 62 presenze). Dopo aver abbandonato il calcio giocato a 29 anni, nel 2012 inizia la sua carriera da allenatrice. Il primo incarico le viene affidato dall’Heerenveen, dove rimane sino al 2015. Nel corso dei tre anni la federazione ammira la sua dedizione al lavoro, soprattutto con le giovani, e la sua professionalità, a tal punto che nel 2015 decide di affidarle la guida dell’U19 femminile. La scelta si è rivelata vincente, visto che è arrivata la partecipazione al Mondiale di categoria per la prima volta nella storia. Dal punto di vista tattico, il modulo utilizzato è stato sempre il 4-3-3. Un sistema di gioco in grado di esaltare le capacità offensive della selezione olandese, la quale nella fase finale dell’europeo ha viaggiato ad una media di due reti segnate a partita. Nonostante ciò non è da sottovalutare la solidità difensiva della truppa Orange, la quale, nel totale delle 10 partite disputate, ha concesso gol solo in due occasioni: ovvero contro Italia e Spagna. Per riassumere sono due i punti cardine del gioco olandese: attacco rapido e pressione alta in fase di non possesso.
Uno dei punti di riferimento di questa squadra è Victoria Pelova, fulcro della mediana “Orange” e stellina in fase emergente dell’Ado den Haag. In patria molti sperano di rivedere in lei la stessa leadership vista nella Martens nell’ultimo Europeo. Centrocampista dalle attitudini spiccatamente offensive, gli otto gol messi a segno in 12 partite non sono di certo frutto del caso. Nonostante ciò la sua più grande qualità è quella di saper leggere lo sviluppo del gioco prima delle altre (fondamentale visto anche il suo fisico non proprio statuario), infatti non a caso anche a livello di assist i suoi numeri non sono male. A supporto, tra le tante bocche da fuoco disponibili, ci sarà Fenna Kalma, dimostratasi praticamente “on fire” nella nuova edizione dell’europeo di categoria. Centravanti classe ’99 dell’Heerenveen, in sole sei partite giocate (alcune delle quali partendo dalla panca) ha messo a segno la bellezza di 13 reti. Testa, piede, destro, sinistro, quando c’è da fare gol la Kalma timbra sempre il cartellino. Nel reparto difensivo, invece, fari puntati sul portiere Lize Kop, portiere di proprietà dell’Ajax messasi in luce nel corso dell’ultimo europeo con gli otto “clean sheets” collezionati.
PROSPETTIVA– In occasione dell’esordio in un Mondiale, l’Olanda ovviamente cercherà di arrivare il più lontano possibile. Alla luce di quanto fatto vedere all’europeo, la selezione “Orange” ha tutte le carte in regola per poter ben figurare ed arrivare anche tra le prime quattro. In patria tutti sperano di poter rivivere le stesse emozioni della scorsa estate, sperando di rivedere nella Pelova una nuova “Martens”.
Credit Photo: Pagina Facebook FIFA Women’s World Cup