Il percorso di avvicinamento del Ghana verso il Mondiale U20 non è stato tutto rose e fiori (per metterla in termini poetici). Infatti, nell’ultimo mese, era spuntata anche la possibilità di un eventuale ritiro della nazionale a causa dello scandalo che ha colpito la federazione calcistica ghanese in seguito all’inchiesta giornalistica di Anas Amereyaw Anas, il quale ha portato alla luce diverse vicende di corruzione. La risposta del governo è stata quella di sospendere qualsiasi attività calcistica sino a nuovo ordine, interrompendo di fatto anche il ritiro delle “Junior Lionesses”. A ciò vanno aggiunte anche le brutte notizie provenienti dal reparto infermeria, dove è arrivato il definitivo KO per la stella Princella Adubea, costretta ad abbandonare le sue speranze mondiali a causa di un infortunio al ginocchio. A lei si sono aggiunti anche i forfait di Naomi Anima, Uheza, Gladys Amfobea e Adizatu Mustapha, sempre per problemi fisici. Nonostante ciò si è riusciti ad arrivare ad un buon lieto fine con la selezione ghanese che ha ripreso, seppur da pochi giorni, il suo ritiro di preparazione con l’obiettivo di riuscire a conquistare il pass per la fase ad eliminazione diretta per la prima volta nella storia.
ROAD TO FRANCE– La qualificazione alla Coppa del Mondo per il Ghana è arrivata dopo aver passato con successo i tre turni previsti nella competizione continentale U20. Un bottino totale di cinque vittorie e un pareggio, condito da 24 gol fatti e solo due concessi; solo Kenya e Cameroon capaci di abbattere il muro avversario. La prima vittima è stata l’Algeria, liquidata con un doppio 5-0 tra andata e ritorno. Manita punto ricorrente anche nella sfida contro il Kenya, sconfitto con un risultato complessivo di 10-1 nel segno di Adubea (autrice di sette delle 10 reti totali). Test più impegnativo, invece, nel terzo (ed ultimo) turno contro il Cameroon, dove a far la differenza è stata la vittoria casalinga per 3-0 dopo il prezioso pareggio per 1-1 strappato a Yaounde.
TEAM INFO– La figura di riferimento sulla panchina delle “Junior Lionesses”, salvo altri cambiamenti in corsa, dovrebbe essere Yussif Basigi. Ex commissario tecnico della nazionale maggiore femminile ghanese tra il 2012 e il 2017, il suo nome è legato al primo storico successo conquistato nel 2015 agli African Games ospitati in quel di Brazzaville. La sua avventura con l’U19 è iniziata nel luglio scorso, proprio in vista del campionato continentale in cui ha ottenuto degli ottimi risultati. Come detto precedentemente, sarà pesantissima l’assenza della star Adubea, una delle capocannoniere del torneo insieme alla nigeriana Ajidabe. Per sopperire a questo inconveniente probabilmente il ct ghanese dovrà disegnare un altro sistema di gioco nel quale esaltare soprattutto il centrocampo con il duo formato da Helena Obeng e Olivia Anokye.
In mediana, però, il fulcro del gioco potrebbe essere Ernestina Abambilla, che nell’ultimo anno ha effettuato l’importante passaggio al calcio professionistico. Nello specifico sarà importante il suo apporto in termini di esperienza, maturata nella fase a gironi della UEFA Champions League femminile con la maglia del Minsk. Inoltre la rete siglata contro il Ljubljana ha permesso alla giovane centrocampista classe ’98 di essere la prima calciatrice ghanese ad aver segnato nella massima competizione europea. Davanti, invece, il testimone offensivo passerà a Sandra Owusu-Ansah, chiamata a confermare le sue qualità al suo terzo Mondiale giovanile (alle spalle ha già un U17 e un U20). Anche lei, dopo aver ricevuto il premio di miglior giovane leva del continente nel 2016, ha maturato un’esperienza fuori dall’Africa andando in Libano al Zouk Mosbeh Girls.
PROSPETTIVA– La turbolenta vigilia mondiale potrebbe avere diverse conseguenze a livello fisico per la truppa ghanese. A ciò vanno aggiunte diverse assenze pesanti che andranno a modificare sensibilmente lo scacchiere tattico, ma nonostante tutto la nazionale delle Leonesse ha le carte in regola per poter ben figurare in un girone difficile. L’obiettivo è sicuramente ottenere i quarti per la prima volta nella storia, per poi puntare ad essere la mina vagante del torneo. Anche perché nel cuore è scolpita l’eliminazione beffa del 2014, dove il Ghana venne eliminato per una mera questione di differenza reti nonostante i sei punti conquistati (win contro Canada e Finlandia).
Credit Photo: FIFA