Molto spesso il calcio nella zona dell’Oceania, salvo qualche breve parentesi, coincide sempre con la Nuova Zelanda. Questo vale, almeno attualmente, anche a livello femminile per la categoria U20, dove la nazionale neozelandese sta monopolizzando la scena da circa 10 anni. Infatti, dopo una breve parentesi australiana durata sino allo sbarco in AFC della federazione, le “Football Ferns” si sono appropriate del trono e non lo hanno ancora lasciato. In tanti hanno provato a spodestarle, dalla Papua Nuova Guinea a Tonga, passando per Cook Islands, Samoa e Fiji, ma ancora nessuno è riuscito nell’impresa. Intanto la selezione bianconera è diventata un habitué del Mondiale di categoria collezionando sei presenze (sette contando quella del prossimo Agosto) consecutive. Da quel memorabile Russia 2006, debutto assoluto nel palcoscenico mondiale coronato dal pareggio contro l’armata del Brasile, all’ultima avventura in Papua Nuova Guinea terminata alla fase a gironi. Al momento il miglior risultato ottenuto rimane quello di Canada 2014, dove la Nuova Zelanda riuscì a centrare per la prima volta la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta. Decisive le due vittorie contro Paraguay (2-0 con reti di Roiston e Skilton) e Costa Rica (tris firmato da Lee. O’Brien e ancora Skilton). Purtroppo il sogno si interruppe subito ai quarti di fronte alla Nigeria, poi vice-campione.
ROAD TO FRANCE– La strada verso il Mondiale francese è stata abbastanza agevole per la nazionale neozelandese, la quale ha monopolizzato il campionato oceanico non lasciando nemmeno le briciole alle avversarie (Fiji, Papua Nuova Guinea, New Caledonia, Samoa e Tonga). Il tutto con un bottino complessivo di 5 vittorie su altrettante partite, condite dalla bellezza di 48 gol fatti (media di 9.2 a partita) e uno solo subito (l’onore è toccato alle Fiji con Nasau, autrice del gol della bandiera nel 9-1). Quasi una passeggiata di salute per le “Junior Football Ferns”, che hanno anche approfittato del pesante giro a vuoto della Papua Nuova Guinea, principale avversario a livello continentale.
TEAM INFO– La guida è Gareth Turnbull, che è considerato un po’ come il guru del calcio femminile neozelandese. Dopo aver supportato, in maniera ufficiosa, le diverse selezioni nazionali, nel 2015 è arriva la chiamata come primo allenatore della selezione u17. I risultati sono quasi immediati, visto che conquista il l’oro nel campionato oceanico. Successo chiama successo e nel Febbraio del 2017 arriva la promozione in U19. Cambia la categoria ma non l’abitudine a vincere, visto che anche qui arriva il primo posto a livello continentale. Per lui, e anche per molte sue ragazze, questa sarà la seconda esperienza in un Mondiale giovanile. Infatti la prima è arrivata lo scorso anno in Giordania.
Nonostante il percorso nella competizione targato OFC non abbia dato grosse indicazioni a livello tattico, si possono comunque trovare delle solide realtà nell’undici di Turnbull. Sicuramente uno dei punti di forza è stato il reparto offensivo, il quale ha prodotto la bellezza di 48 reti in sole 5 partite. Le tre bocche da fuoco sono state Emma Main (11 reti), Sam Tawharu (9) e Hannah Blake (8). In mezzo il leader carismatico della squadra è il capitano Malia Steinmetz, mentre dietro la chiusura a doppia mandata del reparto è affidato alla giovanissima Anna Leat, che nonostante sia solo una classe 2001 ha già raccolto tre presenze nella nazionale A. Il gruppo sostanzialmente non ha una top star, però questo ha permesso a Turnbull di puntare maggiormente sulla costruzione di un gruppo solido e coeso. In più la presenza di quest’ultimo anche nello staff della nazionale A ha permesso di accelerare il processo di integrazione di diverse giovani nelle rotazioni. Un punto non da sottovalutare, visto che già molte ragazze hanno potuto respirare la competitività e l’agonismo del calcio delle grandi. In più c’è anche il “vantaggio” di non aver più il mix di pressione e glamour del debutto mondiale, già assaporato due anni fa.
PROSPETTIVA– Di sicuro il girone non è dei più facili, ma la consapevolezza di non aver nulla da perdere potrebbe trasformare le neozelandesi in una lieta sorpresa. La curiosità è che rispetto a due anni fa il raggruppamento è molto simile, infatti le “Junior Ferns” ritrovano Francia e Ghana, mentre al posto degli Stati Uniti stavolta figura l’Olanda. Sicuramente situazione più abbordabile, ma servirà fare punti importanti con Ghana ed olandesi per sperare nel passaggio al turno successivo.
Credit Photo: Pagina Facebook FIFA Women’s World Cup