La nazionale maschile svedese si è impegnata a giocare il resto delle partite quest’anno senza farsi pagare. La SvFF, la Federcalcio Svedese, ha annunciato la decisione a seguito di aspre critiche sulla disuguaglianza degli stipendi.
La SvFF ha detto che, data la situazione finanziaria tesa, la squadra nazionale maschile “Rinuncerà a qualsiasi compenso finanziario per le partite autunnaliper rendere possibile la negoziazione coordinata con la nazionale femminile”.
Ad agosto, l’Equality Ombudsman, un’agenzia governativa che promuove la parità di diritti e combatte la discriminazione, ha stabilito che la federazione calcistica non aveva discriminato la squadra femminile pagandole una quota inferiore rispetto ai loro colleghi maschi.
Kosovare Asllani, che gioca per la nazionale femminile svedese e per il Real Madrid, ha dichiarato in un post su Instagram che “Il fatto che l’Equality Ombudsman non abbia considerato discriminatorio il modello sostitutivo non significa che sia uguale”. Secondo Asllani, nel 2018/19, la rosa femminile è stata pagata il 24% di quanto ricevuto dalla squadra maschile. Quando la squadra femminile ha vinto il bronzo ai mondiali dello scorso anno, è stata pagata solo il 10% di quello che gli uomini hanno ricevuto quando sono arrivati ai quarti di finale nello stesso torneo. Asllani ha anche invitato la FIFA e l’Unione delle associazioni calcistiche europee (UEFA) a pagare equamente i loro tesserati indipendentemente dal fatto che siano donne o uomini.
In una conferenza stampa venerdì, il calciatore Emil Forsberg della nazionale svedese maschile e dell’RB Leipzig, ha dichiarato: “Per me è ovvio che [la paga] dovrebbe essere uguale, non è nemmeno una domanda”.
Il Brasile, da qualche settimana, si è unito ad Inghilterra, Australia, Norvegia e Nuova Zelanda nell’elenco delle federazioni calcistiche che si sono impegnate pubblicamente a pagare la stessa cifra ai propri giocatori nazionali, maschi e femmine.
Photo Credit: Girl Of Football (Twitter)