A pochi mesi dalla ripresa del campionato ci sono già stati 12 infortuni ACL, ovvero lesioni ai legamenti crociati anteriori, sei dei quali si sono verificati solo durante la pre-season e gli altri nei cinque primi turni. E si sta iniziando a pensare che il calendario serrato possa essere una delle ragioni più probabili per questo aumento elevato di infortuni ACL nella massima serie svedese.
“Se guardi cosa sta succedendo in Damallsvenskan da un punto di vista medico… è completamente folle”, ha detto lunedì mattina Matilda Lundblad, medico della squadra del Göteborg FC, in un’intervista.
“Ci sono già dodici giocatrici con infortuni al legamento crociato anteriore in questa stagione, e abbiamo giocato solo la metà dei turni. Un picco così c’è stato solo nel 2012 quando abbiamo avuto ben 18 infortuni durante l’intero campionato. Sfortunatamente, sembra che stiamo cercando di battere una sorta di record indesiderato in questa stagione”.
La causa del perché si verificano le lesioni del legamento crociato anteriore non è del tutto nota, ma secondo Lundblad, il fitto programma di gioco dopo l’inizio ritardato della stagione potrebbe essere una delle ragioni principali:
“Il collegamento potrebbe essere il fatto che le atlete sono passate da una lunga pre-season a giocare molte partite. È stata una pre-season incerta, e non è facile fare un buon piano di allenamento quando non sai quando e come si riprenderà a giocare una qualsiasi partita di campionato. Il fatto che non si abbia abbastanza recupero tra le partite potrebbe essere una ragione per cui il picco è aumentato quest’anno”, dice Lundblad.
Lundblad ritiene inoltre che non sia stata data alcuna considerazione significativa al problema dell’infortunio al ginocchio (che già esisteva nel calcio femminile) quando è stato deciso il programma del campionato svedese femminile.
“E’ chiaro che non lo avessero considerato quando è stato stabilito il programma delle partite. Certo, nessuno poteva prevedere che il COVID-19 sarebbe accaduto e tutte le persone coinvolte hanno cercato di fare tutto nel miglior modo possibile, ma da un punto di vista puramente medico è completamente folle passare dal non poter giocare tutte le partite del campionato al giocare ogni partita a distanza di pochi giorni”.
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