L’AFE era stata in prima linea nel difendere i diritti delle calciatrici spagnole. Ed ora che il CSD ha dichiarato attraverso il suo Presidente José Manuel Franco la professionalizzazione della Primera Iberdrola dal 15 giugno, sa che è stato raggiunto un traguardo storico.
L’estremeña María José López, avvocato dell’AFE (l’Associazione delle calciatrici spagnole) ha rilasciato alcune dichiarazioni ad AS, importante media spagnolo, che vogliamo commentare con voi.
“La professionalizzazione è vitale per la crescita del calcio femminile. Il Barça ha appena vinto la Women’s Champions League e bisogna dare ora un passo in avanti come la professionalizzazione.”
L’avvocato è esperta in diritto sportivo con la negoziazione del primo contratto collettivo del calcio femminile spagnolo, fondamentale come base per l’avvento del professionismo: “Ci dissero che saremmo riusciti ad andare avanti perché la decisione politica era presa. Il Governo spagnolo non avrebbe tentennato. Inoltre, l’Unione Europea aveva già deliberato al riguardo anche perché c’è il tema del budget. Da quando si iniziò a parlare del campionato professionista alla creazione della Liga Ellas da parte di Lozano a marzo, c’è stato molto silenzio. Avevamo una sensazione di vuoto e che il progetto non si sarebbe materializzato. Ma qualche settimana fa ci informarono che la decisione politica era presa, seguendo il modello maschile.
Ma oltre ai vantaggi ecco le incognite: “Bisogna capire come viene confezionato il campionato. Il CSD gestirà la transizione, inoltre da capire se ci sarà un accordo tra Liga e RFEF come nel calcio maschile. I diritti delle calciatrici però saranno finalmente tutelati, è un punto di non ritorno. Il salario minimo è fondamentale, così come le condizioni degli stadi e delle infrastrutture. Servono campi di proprietà dei club. Non è fondamentale l’erba naturale ma sarebbe ottimo dall’anno successivo che sia lo standard. Bisogna evitare gli errori del calcio maschile.”
Inoltre l’Avvocato non capisce perché la Federazione, la RFEF ha rilasciato un comunicato negativo sulla professionalizzazione del campionato. “Perchè il calcio maschile sì e il femminile no? In questo modo eliminiamo il passato, in cui esistevano solo campionati professionali maschili. Ci sarà più uguaglianza nelle condizioni, nel trattamento e nei diritti lavorativi. Anche la struttura dei club sarà più professionale, il 90% delle calciatrici migliorerà la sua condizione con la professionalizzazione del campionato”.
Da parte dell’AFE quindi piena apertura, così come ci si aspettava, alla professionalizzazione della Liga Ellas. Ma anche dubbi sulla tabella di marcia, che ha avuto troppi mesi di rallentamento e ora a neanche tre mesi dall’inizio della prima stagione professionista, gli accordi e i contratti devono essere negoziati con celerità.
Photocredit: AFE