Irene González e Ana Carmona furono due calciatrici che hanno aperto la strada a tante ragazze che ora possono giocare a questo bellissimo sport. Ma nella loro epoca, gli anni ‘20 del secolo scorso, non era così facile per nessuna donna giocare a calcio. Meno che mai nella Spagna conservatrice che non concedeva gli stessi diritti a uomo e donna. Infatti la RFEF rese ufficiale il calcio femminile solo nel 1980 ma la prima partita fu datata 1914 a Barcellona. Le donne erano addirittura arrestate se provavano a giocare a calcio come sfida agli usi e costumi dell’epoca.
Ma Irene e Ana preferirono sfidare le leggi che rinunciare a giocare a pallone.
Irene iniziò a giocare da bambina in Galizia, a La Coruña, secondo quanto raccontano due giornalisti galiziani, Rubén Ventureira e Juan Luis Cudeiro.
Nata nel 1909, è riuscita a giocare in squadre maschili e addirittura a creare la sua propria squadra, l’Irene FC, emulando una leggenda del calcio spagnola Zamora che imitava nell’abbigliamento.
Nel libro “Irene y las puertas del fútbol: historia de una pionera” (Irene e le porte del calcio: storia di una pioniera ndr), i due giornalisti raccontano come Irene cambiò le usanze dell’epoca e diventò una celebrità a La Coruña e in Galizia. Fu la prima donna a giocare con gli uomini e perfino, secondo molti, la prima donna calciatrice professionista in Spagna. Nel libro edito dalla Casa Editrice Vía Láctea S.L., raccontano gli autori che la passione di Irene aiutà il clima di effervescenza a La Coruña che portò il Depor a vincere il primo titolo di Campione della Galizia dopo un dominio ininterrotto dei club di Vigo. Era un’epoca in cui i ragazzi iniziavano a praticare lo sport nei momenti liberi e alcuni vedevano questa passione come negativa.
Iniziarono articoli negativi mostrando che il femminismo si stava imponendo nella società e reputarono incredibile che una donna volesse giocare a calcio ed addirittura creare un club con il proprio nome: Irene. Ma accanto a questi articoli da condannare, ce n’è un altro a firma Maria del Pilar che in “Femenina Futbolista” (Donna Calciatrice ndr) segnalava che con l’esempio “nel futuro si potrà eliminare l’idea che la donna sia il sesso debole. L’esercizio fisico, spirituale e lo studio giornaliero, potranno rendere la donna diversa da ora. Avrà altri orizzonti. Sarà finalmente pronta per affrontare ogni ostacolo della vita”.
Nel 1968, anno storico del secolo scorso, tra i primi club ad essere creati, ecco proprio il Karbo a La Coruña, che divenne nel 1982-83 il primo campione nazionale nel calcio femminile. Ancora oggi le ragazze del Deportivo Abanca competono nella Serie A spagnola, la Primera Iberdrola, in cui sognano di giocare tante ragazze, calciatrici e sognatrici, che lottano per un mondo senza pregiudizi. L’esempio di Irene, morta a tubercolosi di 19 anni, ispira ancora oggi tante ragazze a La Coruña e in tutta la spagna.
Oggi vi abbiamo raccontato la storia di Irene, seguiteci per quella di Ana Carmona, detta Veleta, che pubblicheremo nei prossimi giorni, buon calcio femminile!
Immagini: Ediciones Vía Láctea S.L,
Galicia: revista gráfica y popular (2 febbraio 1925).
Real Accademia Galega (Emeroteca)
Fonte: As