Domani, 21 marzo 2021, si festeggiano i 50 anni dell’Espanyol. La nascita del club è stata fissata il 21 marzo 1971 per il primo quadrangolare di calcio femminile – Gran Trofeo Pernod nel Sarrià. Gli avversari si chiamavano Sabadell, Sant Andreu e Barcellona, con cui le pericas, sette giorni, più tardi disputeranno la finale nel primo derby femminile a Barcellona, giocato al Camp Nou, con 30.000 spettatori e spettatrici. Il Reial Club Deportiu Espanyol de Barcelona S.A.D. femenino, tra gli anni ‘90 e il 2012, fu capace di vincere un campionato, sei volte la Coppa della Reina e 5 Coppe Catalunya. Nel 2006-07 partecipò alla Women’s Champions League e sfiorò nuovamente la vittoria del campionato, battuto solo dal Rayo Vallecano in finale. Una calciatrice della grande epoca perica, capace di vincere campionato, 3 Coppe della Reina, 2 Coppe Catalunya, fu Dolors Ribalta, che giocò all’Espanyol tra il 1995 e il 2007.
Dolors, professoressa associata nella Facoltà Blanquerna di Psicologia, Scienze dell’Educazione e dello Sport, narra gli inizi della sua carriera in un’intervista ad As che vi raccontiamo. Nata a Mafet d’Agramunt, paesino piccolo, con meno di 100 abitanti, Dolores giocava a calcio con i bambini, ma non pensava di diventare calciatrice perché non lo reputava normale. Ma una volta a casa sua, a 17 anni, vede una partita in tv Espanyol-Barça che si gioca a l’Hospitalet che finisce 2-1 per le pericas. E allora il fine settimana successivo, incontra Marissa Boncompte, concittadina di Dolors, in un torneo di calcio a 5, il 1° Torneig Vila d’Agramunt, organizzato dal padre. Marissa è calciatrice dell’Espanyol e Delors le dice che le piacerebbe giocare a calcio. Accade il miracolo: Marissa invita Dolors a giocare il fine settimana successivo al Vendrell per un’amichevole contro il Barça. Si trattava della prima squadra! Dolors indossò un paio di scarpe vecchie del padre e andò a giocare.
Dopo qualche tempo ecco che Dolors dai cortili, divenne una calciatrice dell’Espanyol come in una storia incredibile. Debuttò e vinse la Coppa della Reina al primo anno, ripetendo la vittoria l’anno successivo. Dopo qualche anno con momenti di calo e di risalite, ecco il 2005-06, l’anno in cui l’Espanyol vinse il campionato, la Coppa della Reina e la Coppa Catalunya. “Fu un festeggiamento incredibile con la squadra maschile con l’autobus decapottabile. Barcellona era biancoblu. Fu meraviglioso, solo a ricordarlo mi viene la pelle d’oca”. L’Espanyol ha aperto la strada ad altri club come per la celebrazione dei titoli del calcio femminile con quelli maschili, il desiderio di aprire lo stadio alle donne e creare la cantera per le giovani calciatrici da cui sono uscite tante giocatrici della Primera Iberdrola. Dal 2007 Dolors ha lasciato l’Espanyol e ora la squadra rischia di retrocedere. Ma ci sono ancora tante giornate. Il Barcellona? “Ha tante risorse economiche e le utilizza bene” mentre il Real Madrid “non è una squadra storica, ancora non ha vinto niente”. L’evoluzione del calcio femminile per Dolors, è stata enorme negli ultimi anni. “50 anni fa, ci furono 30.000 persone al Camp Nou per il calcio femminile. La mia generazione non ha potuto giocare in grandi stadi, ma quando accade, è una notizia e perciò manca ancora tanto per raggiungere l’uguaglianza.
Servono più donne allenatrici, arbitri, dirigenti e più calciatrici che riescano ad ottenere condizioni salariali eque. Le donne nella Seconda Repubblica, rompevano le barriere. Ma il regime eliminò quei diritti e con la democrazia finalmente sono arrivati il suffragio, il matrimonio civile, il divorzio. Oggi la polarizzazione dei conflitti deve portare più diritti, non più distanze.” E allora buona fortuna a Dolors e all’Espanyol per questa stagione in cui retrocedono ben 4 squadre dalla Primera Iberdrola e le pericas giocheranno per la salvezza fino all’ultimo con Santa Teresa, Logroño, Betis, Sporting Huelva, Depor, Rayo Vallecano ed Eibar. Sarà una lotta bellissima fino all’ultima giornata.
Photo: RCD Espanyol