Era arrivata da pochi giorni ma Njoya Ajara riesce subito a fare la differenza con due reti su assist di Ludmila. L’Atlético chiude la finale in mezz’ora sulla fascia destra. Ludmila è scatenata e più veloce di tutte e corre su quella fascia. Cambia l’interprete del goal: nel primo è Deyna Castellanos, promessa dell’Atlético Madrid. Poi Njoya con due zampate dentro l’area fa la differenza e atterra un Levante in difficoltà in difesa. La forza dell’Atlético mostra che la vittoria contro il Barcellona non è stata casuale e che la sua forza è la difesa oltre alle tante soluzioni offensive arrivate nel calciomercato. Njoya era la capocannoniere del campionato norvegese, non proprio un torneo di seconda fascia e anche Diallo e Ajibade sono arrivate a rinforzare l’attacco colchonero.
Il Levante ci prova ma trova l’opposizione dell’ottimo portiere Helvig Lindahl e una difesa guidata dalla miglior giocatrice della Supercoppa Laia Aleixandri. Molto empatica la celebrazione con Virginia Torrecilla, giocatrice dell’Atlético Madrid e della Nazionale Spagnola, out per un grave problema di salute, scende dal palco e si unisce alle compagne che invocano il suo nome. É la magia del calcio femminile, con un Atlético che fa paura a tutte le squadre anche al fortissimo Barcellona e può dire la sua fino in fondo anche nella Women’s Champions League.
L’arrivo di Sánchez Vera ha compattato le fila delle colchoneras e il suo abbraccio con l’allenatrice del Levante Maria Pry, mostra come la rivalità dentro il campo non trovino strascichi fuori dal terreno di gioco nel calcio femminile. Almeria ha regalato grandi emozioni alle appassionate di calcio femminile, la Supercoppa femminile 2020 va all’Atlético Madrid che vince il trofeo dopo il Barcellona. E mentre si gioca la Primera Iberdrola, le colchoneras sanno che uno dei tre posti in Women’s Champions League deve essere il loro. Anche se le avversarie si chiamano Levante, Granadilla, Real Madrid, Real Sociedad…
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