Il lavoro di CT di una Nazionale non è per tutti. Gli allenatori sono sempre immersi nel mondo del club e passare ad una selezione nazionale sconvolge e non poco le abitudini di un tempo: non vedere le giocatrici praticamente tutti i giorni e non monitorare le loro prestazioni quotidianamente potrebbe destabilizzare qualsiasi allenatore. L’esempio più lampante è stato Antonio Conte che lasciò la guida della Nazionale italiana per ritornare ad immergersi nella vita frenetica di un club. Venendo al capitolo Phil Neville, in un’intervista nella trasmissione Keys & Grey Show dell’emittente Bein Sports, ha rivelato che lui fin da subito aveva in programma di lasciare la Nazionale femminile inglese dopo tre anni usando la rappresentativa come trampolino di lancio per la guida di un club.
Infatti la Federcalcio inglese ha confermato il mese scorso che l’ormai ex ct lascerà la panchina delle Leonesse alla scadenza del suo contratto, ovvero nel luglio del 2021. Facendo ciò lascia la Nazionale inglese in una posizione non ottimale dato che le sue dimissioni arriveranno proprio a ridosso delle Olimpiadi (piccola possibilità che il ct lasci dopo l’impegno olimpico) e con gli Europei del 2022 da paese ospitante. I nomi per il fanta ct ne sono usciti tanti, dall’allenatore dell’Arsenal Women Joe Montemurro a l’allenatrice del Manchester United Women Casey Stoney. Sicuramente i sostituti non mancano, quello che è certo è che interrompere un percorso a ridosso di competizioni così importanti non è la miglior soluzione attuabile.
Neville è intervenuto sulla questione evidenziando i fattori che l’hanno portato a questa rinuncia: “Il mio piano era sempre stato quello di andare avanti per tre anni e poi iniziare a gestire quotidianamente un lavoro di club, che sarebbe stato quello che volevo fare. L’esperienza da ct stata geniale e ne ho adorato ogni minuto, ma alla fine non riesci a vedere le giocatrici. Non puoi avere un impatto su di loro ogni singolo giorno, che ora è quello che sento di dover fare. Avevo una Coppa del Mondo, avevo le Olimpiadi, che sarebbero state quest’estate, e poi c’erano gli Europei in Inghilterra la prossima estate. Questo sarebbe stato il mio periodo di tre anni nel calcio internazionale. Con il coronavirus, ovviamente non ci sono stati né giochi olimpici, né Europei, il che significa che ovviamente dovevo prendere la decisione in anticipo.”
Ora però l’ex giocatore del Manchester United pensa al futuro:“Penso che il calcio internazionale con le nazionali per un 42enne possa diventare abbastanza frustrante quindi ho pensato, fatti un po ‘di esperienza manageriale, che è incredibile in termini di andare ai maggiori tornei, e poi mi taglio i denti tutti i giorni correndo con l’energia che ho.”
Inoltre Neville ha parlato dell’effetto della pandemia sul calcio femminile inglese: “Annullare la Super League femminile è stato deludente ma la decisione giusta anche se mi preoccupo per il fatto che nessuno ha parlato del calcio femminile negli ultimi 60 giorni”. Direi che per tutto il periodo di blocco, le notizie e l’attenzione si sono concentrate totalmente sulla Premier League”, ha proseguito. “Sono abbastanza sicuro che società del calibro di Manchester United, Arsenal, Chelsea e Manchester City si prenderanno cura della loro squadra femminile. Penso che ci sia un impegno enorme lì. Sono squadre come Bristol City, Birmingham e Brighton, anche se guardando i budget per l’anno ovviamente il reddito più grande è dalla parte degli uomini, Reading e Birmingham hanno entrambi dato il via alle squadre e al personale femminile. Spero di non perderli, perché alla fine ci sono solo 12 squadre nella divisione senior. Dobbiamo mantenere squadre come Birmingham, Bristol City e Reading perché sono davvero squadre storiche che sono state lì fin dall’inizio.”
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