Da sempre il calcio femminile è stato uno dei mezzi principali per veicolari bei messaggi in ogni ambito: dalla battaglia contro il razzismo a quella contro le discriminazioni sessuali. Negli ultimi tempi, sono crescenti le polemiche verso una mancanza di diversità in questo sport. Ad alimentare il tutto è Eniola Aluko, sempre in prima linea in queste lotte sociali. Da questo punto di vista, bisogna migliorare e velocemente; un elemento fondamentale saranno i programmi di sensibilizzazione, come “Unlocked”.
Quest’ultimo è un progetto sviluppatosi negli ultimi giorni, ma che già ha raccolto in sé numerose atlete. È stato istituito dal Women’s Sport Trust ed ha come scopo quello di implementare l’importanza della voce femminile nel mondo dello sport. Le atlete lavoreranno con esperti del settore per aiutare ad affrontare le questioni relative alla disparità di genere in questo mondo. La speranza è che il programma fornisca alle atlete la piattaforma per sfruttare al meglio le opportunità commerciali e mediatiche emergenti. Tra le varie Kadeen Corbin, campionessa inglese di netball, e Hannah Cockroft, velocista britannica disabile vincitrice di cinque medaglie olimpiche, spiccano Nikita Parris e Caroline Weir. Le ex compagne al Manchester City non hanno sprecato la possibilità di far sentire la propria voce.
Sull’argomento è intervenuta Tammy Parlour, co-fondatrice di Women’s Sport Trust: “È stato un anno impegnativo per molti. Ma uscendo dal Covid-19 non c’è momento migliore per potenziare i nostri sforzi e continuare a sbloccare il valore delle donne nello sport. Crediamo che il modo migliore per farlo sia sostenere queste donne d’élite e collegarle insieme. Individualmente sono forti sostenitrici del cambiamento, ma insieme sono inarrestabili”.