Dopo la tempesta esce sempre il sole. Ed è la storia di Laura Neboli, storico difensore italiano che ha indossato maglie importanti come quella del Bardolino, della Reggiana e del Tavagnacco, fornendo ottimo sostegno difensivo ovunque essa sia andata guadagnandosi anche la fiducia dell’allora ct Cabrini che la portò nelle sue spedizioni molto spesso.
Fin qui tutto bene, poi nel 2011 Laura cerca la fortuna in Germania andando al 2001 Duisburg, in Frauen Bundesliga, disputando anche un’ottima stagione sfruttando al meglio il grande palcoscenico che rappresenta il campionato tedesco. Tre anni dopo però la società fallisce e passa al MSV Duisburg dove rimarrà per una stagione per poi andare nella squadra delle riserve della stessa squadra che milita nella terza divisione tedesca. Da qui gli infortuni ai legamenti delle caviglie la incominceranno a tormentare con continue ricadute e la forma fisica che viene sempre meno. Molte giocatrici hanno affrontato questo problema senza però rimanere nel mondo del calcio ed abbandonarlo completamente per la sofferenza.
Però Laura non molla ed inizia la sua carriera da co-allenatrice, mentre allenava i ragazzi dell’Under 13 della stessa società continuava a scendere in campo. Dopo poco decide di ritirarsi dal calcio giocato per intraprendere la carriera di allenatrice a tutti gli effetti nella squadra delle riserve dell’SGS Essen nel 2016. Con la seconda squadra dell’Essen riesce ad ottenere ottimi risultati come il secondo posto con record di punti nella sua prima stagione e la promozione in 2.Frauen Bundesliga nella stagione successiva.
Alla fine del campionato 2018/2019, l’allenatrice italiana lascia la panchina dell’Essen per andare su quella del Recklinghausen dove prenderà le redini della squadra dall’inizio della prossima stagione. La squadra in cui si è appena insediata milita nella terza divisione tedesca, ed il sogno della promozione è più che vivo.
Queste sono le sue dichiarazioni ai microfoni di 24Vest, testata locale: “Qui vedo l’opportunità di sviluppare qualcosa. Saremo offensivi , attaccheremo ed avanzeremo per primi. Punteremo a conquistare la palla a centrocampo, è noto che la strada verso l’obiettivo non è lontana. Vogliamo giocare un calcio che piace guardarlo e migliorare i giocatori di talento .”