Il calcio femminile in Australia ha fatto un balzo enorme negli ultimi dieci anni con il numero di giocatrici in aumento e le Matildas che stanno acquisendo sempre più solidità a livello internazionale.
Tuttavia, nonostante i passi avanti verso l‘uguaglianza, c’è ancora molta strada da fare fino a quando il calcio femminile sarà su un piano di parità con quello degli uomini. Questa mancanza di uguaglianza infatti può risultare come un “ostacolo” alla scelta di intraprendere questo tipo di carriera. Alcuni dei principali ostacoli che devono affrontare le calciatrici sono il finanziamento e l’accesso alle strutture, l’incoraggiamento professionale, il confronto e la “sezione dei commenti”.
FINANZIAMENTO E ACCESSO ALLA STRUTTURA
A partire dal livello di base, il calcio femminile spesso attira meno finanziamenti e le atlete non hanno la priorità quando si tratta di accedervi. Alcune associazioni assegnano i tempi di gioco in base all’età e al grado, iniziando con le fasce più giovani e le classi inferiori e procedendo verso l’alto. Tuttavia, le squadre maschili sono spesso prioritarie per i successivi tempi di calcio d’inizio, il che implica che, indipendentemente dalla valutazione assegnata a una squadra femminile, sono sempre inferiori a quelle di una squadra maschile. Altri fattori minori contribuiscono a far sentire le donne meno benvenute in uno spazio calcistico, come la fornitura di maglie e attrezzature solo nelle taglie maschili e la mancanza di strutture specifiche per donne come spogliatoi.
INCORAGGIAMENTO PROFESSIONALE
I problemi di finanziamento non si fermano in termini di accesso alle strutture e supporto alla formazione. Il divario retributivo tra calcio femminile e maschile significa che solo poche calciatrici “selezionate” sono in grado di dedicarsi completamente al calcio come professione. Uno stipendio medio della Westfield W-League ammonta a $ 17.400 annuali, il che significa che molte giocatrici devono integrare il proprio reddito con un altro lavoro. Con limitate opportunità di guadagnare un reddito sostenibile, il calcio non è spesso considerato un’opzione di carriera per le donne, il che significa che molte ragazze non sono incoraggiate a investire il tempo necessario per esercitarlo come professione.
CONFRONTO CON IL GIOCO DEGLI UOMINI
Il calcio delle donne è costantemente all’ombra di quello degli uomini, un’idea che viene rafforzata in modi sottili e spesso accidentali. Dichiarazioni semplici come la comparazione delle migliori calciatrici con calciatori maschili di media bravura, e questi confronti iniziano già in giovane età, molte giocatrici vengono congratulate per essere “brava per essere una ragazza” invece di sentirsi dire che sono delle ottime atlete. Commenti come questi rafforzano l’idea che il calcio femminile è in qualche modo inferiore, che la calciatrice non è una buona atleta per davvero ma lo è a causa del suo genere. Anche i professionisti non sono esenti: la maggior parte dei club usa il termine “prima squadra” per descrivere la squadra degli uomini, con il risultato che la squadra femminile diventa solo secondaria.