Considerando il suo background come insegnante di matematica e di educazione fisica, non sorprende che Tony Gustavsson sia diventato il mentore coscienzioso che è oggi.
Oltre alla sua prima passione, l’istruzione, si farebbe fatica a trovare un allenatore attivo nel calcio mondiale con una serie più diversificata di esperienze sotto la cintura. Da quando, all’età di 26 anni, si è avvicinato alla gestione del calcio in qualità di giocatore/allenatore, il 14° Head Coach delle Westfield Matildas si è immerso a livello di club e internazionale nel calcio femminile e maschile.
Gustavsson non vede l’ora di iniziare con la squadra, di conoscere le giocatrici e lo staff e di lavorare per raggiungere il successo con loro. Nella sua ultima apparizione al Westfield Matildas Podcast, Gustavsson ha fornito informazioni sul suo stile di gioco e sulla sua passione per lo sviluppo di atlete a tutto tondo.
Parlando al Podcast, Tony ha fornito una potente visione delle ricche esperienze calcistiche e di vita che lo hanno visto diventare l’uomo che è oggi.
“Penso che potrebbe essere collegato a come sono nato e cresciuto”, ha riflettuto.
“Ho avuto la possibilità di sperimentare tutti questi diversi club sia sul lato maschile che su quello femminile. Da squadre amatoriali, semi-professionali, professionistiche in piccoli villaggi e piccole città a grandi città , paesi piccoli e paesi più grandi e tutti i diversi tipi di culture e persone che ho incontrato nel corso degli anni”.
Il mentore svedese ha ammesso apertamente che le sue esperienze nel calcio gli hanno insegnato alcune lezioni preziose nel corso degli anni.
“Penso che in precedenza, nella mia carriera di allenatore, ero giovane e ambizioso”, ha ricordato.
“Sono ancora ambizioso, ma si può facilmente essere troppo ambiziosi come allenatore e si vuole fare tutto allo stesso tempo: ‘dobbiamo coprire questo, dobbiamo coprire quello, dobbiamo preparare la squadra. Poi semplicemente sommergi i giocatori con queste migliaia di parole, diversi esercizi e diverse tattiche e all’improvviso ti rendi conto che hai sparato oltre l’obiettivo perché non hai semplificato”.
“E penso che ci sia una bella citazione di Einstein là fuori: se non puoi spiegarlo semplicemente, non lo conosci abbastanza bene”.
Mentre un’evidente preoccupazione per il lato emotivo del gioco può essere fortemente legata al background di educazione fisica di Tony, mentre la sua passione per la matematica emerge attraverso il modo in cui discute il lato tattico del gioco.
Il tempo di Gustavsson con la nazionale femminile statunitense, dove ha vinto due Coppe del Mondo FIFA e una medaglia d’oro olimpica, esemplifica questo desiderio e la capacità di costruire una squadra che sia all’avanguardia.
Photo Credit: The World Game