Il 7 febbraio 2009, Sam Kerr è scesa su un campo di calcio irregolare a Canberra per conquistare la sua prima presenza in Nazionale con l’Australia, in un’amichevole proprio contro l’Italia. Dieci anni dopo, e contro lo stesso avversario, Kerr ha capitanato le Westfield Matildas nella partita di apertura del girone di Coppa del Mondo femminile 2019. Molto da quel giorno è cambiato… per Kerr, per la nazionale femminile australiana e per il calcio femminile di tutto il mondo.
Ma c’è una persona che è stata una costante in tutto questo – dalla modesta folla di Canberra agli stadi esauriti della Francia – questa costante è stata sua nonna, Coral. Poco più di 50 anni fa, Coral e suo marito sono emigrati dall’India all’Australia in cerca di una vita migliore. Non lo sapeva allora, ma la decisione di Coral ha avuto effetti a catena ben oltre quello che immaginava quando si è trasferita nella sua nuova casa nella città portuale di Fremantle, in Australia occidentale. Perché così facendo, Coral ha cambiato per sempre la storia del calcio australiano. E sapere che la donna che ora è a capo del Westfield Matildas sia la nipote di migranti, è un messaggio molto potente, un vero riflesso della nazione multiculturale rappresentata dalla squadra.
Raccontando la sua storia per la serie “Generations Of Australians” delle Westfield Matildas, Coral ha detto: “Abbiamo fatto la scelta giusta scegliendo di venire in Australia, anche se inizialmente avevamo prenotato per andare in Inghilterra”, ha detto Coral “ma il dottore ha detto che mio marito non ce l’avrebbe fatta a causa del tempo, fa troppo freddo. Quindi abbiamo deciso di venire qui. A quel tempo partivano tutti gli anglo-indiani: alcuni per il Canada, altri per l’Inghilterra. Noi siamo qui da poco più di cinquant’anni. Siamo stati accettati in Australia e siamo venuti qui. Il resto è storia, davvero” Come molti migranti appena arrivati, Coral ha avuto difficoltà a inserirsi nella sua nuova città e nella sua cultura. Ma con il passare del tempo e l’aiuto di alcuni locali compassionevoli, ha presto trovato il suo posto nella società.
Coral ricorda di aver capito il talento sportivo di Sam fin dalla sua tenera età, quando giocava a netball e calcio con i suoi cugini e il fratello Daniel. Già da allora sapeva che Sam aveva qualcosa di speciale: “E’ sempre stata molto atletica, ha giocato a netball e calcio ed eccelleva in qualunque cosa facesse. A 12 anni a deciso di iscriversi in una squadra e da allora è stata tutta una grande storia. E’ sempre stata molto competitiva, qualunque cosa facesse, doveva vincere. Amava vincere. Non ha mai smesso di fare sport, qualunque cosa facesse. E’ coinvolta nel cuore e nell’anima”.
Dopo aver visto sua nipote diventare da bambina “dotata” ad una delle migliori calciatrici del mondo, Coral è sopraffatta dalla gioia, culminata nel vedere Sam rappresentare l’Australia: “È difficile descrivere la sensazione”, ha detto “Sono così orgogliosa eppure è solo mia nipote. Ma è assolutamente incredibile. E’ fantastico pensare a tutti i luoghi in cui ha viaggiato e le persone che ha incontrato. Anche io sono andato ai Mondiali in Germania e lo scorso anno ai Mondiali in Francia, ho consociuto molto i genitori e i nonni.. per lei è un’intera vita incapsulata nel gioco del calcio“.
E anche se Kerr ha girato il mondo per giocare a calcio negli ultimi anni, trova sempre il tempo per chiamare sua nonna online e le fa visita ogni volta che può.
Photo Credit: Westfield Matildas