La nazionale australiana femminile ha ottenuto numerosi successi sul campo, ma spesso non è riuscita a capitalizzarli appieno a lungo termine. Con la nomina di Tony Gustavsson come capo-allenatore delle Matildas la squadra prenderà la svolta decisiva?
La nomina quadriennale dello svedese Tony Gustavsson ha riscontrato elogi diffusi sia dai fan che dagli esperti. L’amministratore delegato della FFA James Johnson ha rivelato che la federazione ha lavorato duramente negli ultimi tre mesi e dopo aver consultato il mercato globale, si è sentita certa che “tra i candidati che stavamo selezionando, abbiamo scelto la persona giusta in Tony”.
Il 47enne è meglio conosciuto per il suo successo con la squadra nazionale femminile degli Stati Uniti come assistente di Jill Ellis, avendo collezionato due Coppe del Mondo lungo la strada, e per aver trascorso un precedente periodo con Pia Sundhage, allenatrice della nazionale americana dal 2008 al 2012, al fianco della quale ha conquistato una medaglia d’oro olimpica.
Il suo arrivo ha inaugurato una nuova era promettente per il franchise sportivo più amato del paese e, con esso, è arrivato un crescente senso di ottimismo verso un calendario pieno di importanti tornei.
Nella sua intervista di apertura con The World Game, Gustavsson si è descritto come “appassionato”, ha espresso il desiderio di portare le Matildas al “livello successivo” e ha dichiarato che non avrebbe assunto il ruolo se non avesse creduto che l’Australia potesse vincere il mondiale.
Ha parlato apertamente e con un entusiasmo contagioso che è servito come la boccata d’aria fresca che tutti gli australiani desideravano da quando la pandemia ha gettato il calcio, e lo sport in generale, nel caos.
Ma, secondo Gustavsson, non si tratta solo di vincere: “Si tratta di creare un’eredità insieme a una nazione… e da quando mi è stato chiesto di farne parte sono davvero entusiasta e riconoscente”.
Creare una “eredità” nel calcio australiano è un’ambizione che è stata spesso discussa ma che non è mai riuscita a manifestarsi su vasta scala.
Parlando alla radio SEN dopo che Australia e Nuova Zelanda si sono assicurate i diritti di hosting della Coppa del Mondo, l’ex allenatore dei Socceroos (la nazionale maschile australiana) Ange Postecoglou ha parlato opportunamente dell’occasione.
“È significativo per il calcio, significativo per l’Australia, sarà un torneo incredibile. Le Matildas stanno andando alla grande e si spera che possano lasciare il segno”, ha detto.
“So che sarà un torneo fantastico perché l’Australia ospita sempre tornei fantastici, ma spero che possa essere significativo per il calcio a lungo termine – e questo è soprattutto nelle mani dei governi che devono investire in strutture e infrastrutture”.
Per decenni, le Matildas sono infatti state costrette a ‘raschiare’ e ‘scroccare’ campi, strutture e spogliatoi degli uomini solo per poter rappresentare il loro paese.
L’ex Matildas Joey Peters ha ricordato in un’intervista come avesse spesso dovuto pagare lei stessa le trasferte ai tornei e ricordava di aver indossato le vecchie divise Socceroos per le partite competitive.
Ma da quando un gruppo di calciatrici della nazionale ha preso la decisione coraggiosa e senza precedenti di scioperare nel 2015 per le loro condizioni salariali, le Matildas hanno fatto molta strada, e gran parte di essa si è concretizzata grazie delle loro impressionanti imprese sul campo.
Photo Credit: Football Federation Australia