Anche il movimento del calcio femminile italiano, economicamente parlando, può respirare.
L’Istituto per il Credito Sportivo infatti, nell’ambito delle misure di sostegno allo sport italiano messe in atto dal Governo con il Decreto Liquidità, scende in campo a sostegno delle Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) e delle Società Sportive Dilettantistiche (SSD). Sono stati promossi dall’Istituto una serie di interventi straordinari volti al sostegno delle attività sportive danneggiate dall’epidemia di COVID-19.
La prima misura è “Mutuo Light Liquidità”, assistita dalle agevolazioni dei Fondi Speciali. Tutte le società dilettantistiche, molte delle quali femminili, potranno beneficiare di finanziamenti a tasso zero e senza garanzie, fino a 25 mila euro.
I finanziamenti, della durata massima di 6 anni, vanno da un importo minimo di 3 mila euro a un massimo di 25 mila euro e comunque in misura non superiore al 25% dell’ammontare dei ricavi risultanti dall’ultimo bilancio o rendiconto approvato. Il pagamento della prima rata dovrà avvenire dopo 2 anni con un tasso d’interesse pari a zero per l’intera durata del finanziamento. Il prestito è garantito al 100 % dal Fondo di Garanzia – Comparto Liquidità.
“Grazie ai nuovi strumenti che il Governo ha affidato al Credito Sportivo – ha dichiarato il Ministro dello sport Vincenzo Spadafora – si renderà possibile, per un’ampia platea di soggetti che rappresentano la base del sistema sportivo italiano, accedere a misure finanziarie con grandi incentivi. Il mio obiettivo primario è favorire e sostenere la ripresa delle attività delle migliaia di componenti che rappresentano l’anima sociale dello sport di base nel nostro Paese“.
Le ASD e le SSD iscritte al Registro CONI o alla Sezione parallela CIP e regolarmente affiliate a Federazioni Sportive Nazionali e Paralimpiche, Discipline Sportive Associate ed Enti di Promozione Sportiva da almeno 1 anno, possono accedere direttamente dalla home page del sito www.creditosportivo.it a una sezione dedicata alle misure di sostegno collegate all’emergenza epidemiologica COVID-19.