Che il calcio femminile rappresenti un fenomeno in forte crescita è ormai noto a molti. I mondiali di Francia 2019 hanno dato una grande popolarità al calcio in rosa e a molte delle sue principali interpreti. E gli Europei in calendario per il 2021 – spostati al 2022 per far posto agli Europei maschili a loro volta rinviati causa coronavirus – consacreranno certamente il calcio femminile nell’olimpo degli sport ‘pop’. Ne sono certi i professionisti di Women’s Football Management (WFM), una neo-costituita società di consulenza che ha il proprio core business nello sviluppo di progetti di branding, comunicazione e marketing legati al mondo del calcio femminile customizzati in base alle esigenze del cliente.

Oltre agli ingenti investimenti che si sono mossi negli ultimi anni – soprattutto per l’acquisizione dei diritti televisivi – e all’attività di lobby (o moral suasion a seconda dei punti di vista) per convertire il calcio in rosa dal dilettantismo al professionismo, vi è un aspetto che emerge in maniera chiara e che porta ad affermare che questa volta il calcio femminile fa sul serio. Sono sempre di più i brand che guardano al calcio femminile come target di investimento attraverso accordi di sponsorizzazione, e che vedono nel calcio femminile un possibile posizionamento originale e duraturo.

Da una ricerca condotta da Women’s Football Management sui principali campionati femminili di massima serie in Europa (Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Norvegia, Olanda, Spagna, Svezia e Svizzera) emerge che nel 2019 il numero di sponsoring brand europei è stato pari a 1,462, con una media di 14 sponsor per squadra.

A colpire – affermano i professionisti di WFM – sono due aspetti:

  1. La grande eterogeneità dei settori di appartenenza degli sponsoring brand (non solo automotive, banche, e vettori aerei come si vede nel calcio maschile);
  2. La presenza di grandi e piccoli brand tra gli sponsor. Non è infatti raro vedere imprese locali apparire tra i main sponsor dei più blasonati club europei, e di condividere un ‘pezzo di maglia’ con brand popolari in tutto il mondo.

Questo, a parere del team di WFM, è un fenomeno che deve fare venire l’acquolina alle imprese italiane che essendo prevalentemente di piccole dimensioni, sono sostanzialmente tagliate fuori dal calcio maschile per evidenti vincoli di budget.
Il calcio femminile, invece, offre un’opportunità unica di sponsorship per apparire nell’ambito dello sport più popolare del mondo (il calcio) e nella nicchia oggi più in crescita (quello femminile). Molte sono le imprese nazionali ad averlo capito e che gradualmente stanno dedicando capitoli di spesa al supporto del calcio in rosa. Ma sono ancora poche e si muovono con logiche poco professionali.
Quanto ai club, in una situazione in cui le risorse sono scarse anche solo per garantire la sostituzione delle attrezzature da allenamento, figuriamoci se ci sono risorse da dedicare alla ricerca di sponsor e altri partner commerciali.

Proprio partendo da questo gap il team di Women’s Football Management ha lanciato BUSINESS CORNER, un servizio innovativo finalizzato ad agevolare l’incontro tra domanda (i CLUB) e l’offerta (i BRAND) senza limiti di categoria: dalla serie A fino ai club che militano nei campionati regionali.
Come si legge nel sito WFM “CI SONO SQUADRE CHE CERCANO SPONSOR, E SPONSOR CHE CERCANO SQUADRE: NOI LI AIUTIAMO AD INCONTRARSI”.
Questo è BUSINESS CORNER, un modo per agevolare il match tra club e sponsor. Per favorire i “matrimoni” WFM ha messo a disposizione due semplici form, uno per i club e l’altro per i potenziali brand.

Basterà un minuto per compilarlo e – promettono da WFM – sarete ricontattati per uno screening conoscitivo preliminare e per mettere in moto il processo di ricerca. Perché se è vero che uno dei principali problemi endemici del calcio femminile è la mancanza di risorse, non ci si può di certo arrendere alla penuria. Bisogna cercarle. E la nascita di realtà come Women’s Football Management che scommettono sul calcio femminile e sulle opportunità che questo offre e che cercano soluzioni creative ed originali per favorire la circolazione di risorse nel sistema del calcio in rosa non può che essere una buona notizia.
Ad Majora!