Il 10% dei ricavi da diritti televisivi destinati allo sviluppo dei settori giovanili: è quanto prevede un emendamento Pd al DL Fiscale collegato alla Legge di Stabilità approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze riunite della Camera. Il primo firmatario è il deputato dem Edoardo Fanucci (classe 1983) che in sostanza chiede alla Serie A di destinare il 10% dei ricavi da diritti tv allo sviluppo dei settori giovanili delle società e per la formazione dei calciatori che posso essere convocati per le nazionali italiane, sia maschili che femminili. In termini squisitamente economici per le squadre di A però cambia poco.
Gli emendamenti al DL Fiscale – quello che abolisce Equitalia, per intenderci – riscrivono due articoli, il 21 e 22, del decreto legislativo del 2008 sulla commercializzazione dei diritti televisivi, norma meglio nota com Legge Melandri. Approvata nel 2008, la legge destina ai settori giovanili di tutta Italia, ma non in via esclusiva, il 4% di quello che i broadcaster pagano per acquisire i diritti televisivi della A.
L’emendamento votato ieri aggiusta il tiro e prevede la destinazione delle risorse, attraverso criteri fissati dalla Federcalcio, alla Serie B (6%), alle Lega Pro (2%), Lega Dilettanti (1%) e alla Federazione stessa (1%). Oltre a questo, il lavoro dei deputati punta a imbrigliare la Figc che, se tutto dovesse restare così com’è, sarebbe tenuta, secondo quanto disposto dall’emendamento, a informare entro il 31 gennaio di ogni anno il ministro con delega allo sport sull’attività svolta nell’anno precedente.
A quanto pare spariscono gli investimenti per la sicurezza ed evapora l’obbligo di finanziare progetti rivolti a sport diversi dal calcio. Con l’emendamento Fanucci vengono anche abrogati gli articoli 23 e 24 della Melandri. Il primo è quello che istituisce la Fondazione per la mutualità; il secondo è quello che destina “una quota annua non inferiore al sei per cento del totale delle risorse” da diritti tv.