Partita capolavoro, come la famosa sinfonia di Beethoven: per Elisa. In questo caso, Elisa del Estal, mattatrice del match che, con una personale tripletta, ha messo K.O. il Sassuolo allo stadio Enzo Ricci.
Le lariane partono subito in quinta trovando la rete del vantaggio intorno alla mezz’ora grazie alla rete di Nischler; rete che verrà, poi, pareggiata verso lo scadere del primo tempo.
Le formazioni sono schierate molto bene in campo, e le occasioni non mancano da ambo le parti; nella ripresa, è il Sassuolo a sfiorare subito il raddoppio e, su capovolgimento di fronte, anche le ragazze del Como si avvicinano pericolosamente alla rete avversaria.
Verso il 60imo minuto di gioco, mister Sottili decide di fare due cambi e il Como, che già prima delle sostituzioni stava giocando a ritmi elevatissimi, mette il turbo: neanche tre minuti e la Del Estal è più veloce e scaltra delle avversarie e insacca il goal del vantaggio, beffando tutta la retroguardia neroverde.
Sugli spalti non c’è neanche il tempo di sedersi dopo l’esultanza che, la stessa spagnola, ancora più veloce delle avversarie, insacca il suo personale raddoppio.
A tredici minuti dalla fine le ragazze padroni di casa riescono ad accorciare le distanze e a sperare, così, di riuscire a strappare almeno un punto; ma tra il dire e il fare c’è di mezzo ancora la nostra Elisa che di testa, su preciso cross dalla sinistra, incorna la rete del definitivo 2-4.
Per le ragazze del Como Women si tratta della prima vittoria in trasferta, una vittoria importante e ottenuta con pieno merito contro una squadra ostica come il Sassuolo.
Ma cosa è cambiato rispetto al Como visto nelle precedenti uscite? I goal, quelle palle che finivano da ogni parte tranne che dentro la porta, finalmente oggi si sono decise a entrarci!
Per il resto, a sentire le voci di molti, non è cambiato nulla: l’atteggiamento in campo è sempre stato lo stesso: la voglia di dare sempre il massimo senza lasciarsi intimorire dall’avversario non è mai venuta meno. E oggi sono arrivati anche quei goal troppo a lungo repressi e che aspettavano solo di uscire fuori.
Undici Amazzoni lariane.
Natanaele Rullo