Montjovet ha un campo di calcio incastonato in un paesaggio a dir poco fantastico,
ideale per gustarsi la prima amichevole pre stagionale delle Juventus Women.
La Val D’Aosta offre scorci spettacolari ovunque si giri lo sguardo tanto che la voglia di rimanere anche dopo la partita per parlare di calcio mi fa subito cercare un posto dove mangiare a cena.
Il Risto-Bar a pochi passi dallo stadio è una manna dal cielo. Mi ci fiondo e dopo il solito caffè macchiato pre partita, prenoto un tavolo per una bella pizza con la birra….
La ragazza al bancone mi spiega il problema, ma la sua voce con quell’accento così musicale mi fa semplicemente ascoltare il suono e non le parole. Alla terza replica, sempre gentilmente mi avvisa che dovrò cercare un’alternativa alle pizze perché la Juve ne ha prenotate quaranta per il dopo gara !…
Avrei messo a referto anche i tipi di pizza scelti dalla squadra, ma per stavolta lascio correre..
Si entra allo stadio e le tribune sono in pieno sole, ma me l’aspettavo, di sicuro per metà secondo tempo le montagne se lo porteranno via.
L’atmosfera è buona, gioviale e serena come il Direttore Braghin che si concede per un primo selfie porta fortuna.
Le ragazze si intravedono nella zona posteriore delle tribune intente in uno stretching post
allenamento…si, post allenamento come mai se ne erano fatti, ma ne riparlo dopo.
Il tifo, sempre presente sugli spalti in ogni occasione, accoglie le ragazze sul campo.
Tanti gli esordi e tanta la curiosità di vederle in campo compresa chi è tornata alla base come Schatzer e Beccari. Buone prove le loro.
La partita fila liscia fin da subito con la Juve che aggredisce e prova a stroncare sul nascere tutte le ripartenze avversarie a volte con qualche errore di troppo che denota fatica da allenamenti intensi.
E’ vero che il Servette ha salutato ben sei titolari della passata stagione, ma la squadra di per sé tiene botta almeno nel primo tempo.
Chi appare già in piena forma è Cantore, veloce e instancabile come Bergamaschi che si apprezzerà nel secondo tempo tra gol e assist.
Altre sembrano un po’ indietro o a livelli fisico atletici che ci si augura potranno migliorare.
Non mi soffermerò sui gol, ma su una impressione che si metabolizzerà di volta in volta con le prossime uscite della squadra non prima di segnalare però la personalità di due giovani come Pelgander che non si nasconde mai anche a costo di sbagliare e di Martina Cocino che dimostra un carattere ed una mentalità già da grande, vedasi il lancio perfetto al 91mo per il gol di Vangsgaard.
La prima, molto positiva è che le nuove arrivate sanno già cosa e come fare, hanno una
impostazione nettamente europea e non si sprecano in tanti fronzoli. Impostazione, difesa della palla e scarico sulla fascia per il cross dal fondo. Buttala giù una come Krumbiegel se ci riesci o come Vangsgaard, ottimo impatto il loro.
Canzi nella sua intervista ha fatto intendere tra le righe che non ci saranno titolari inamovibili e chi se lo merita giocherà, chi sarà funzionale allo schema avrà spazio.
La seconda è che i doppi allenamenti di queste prime settimane stanno forgiando una squadra che dovrà correre e da quello che trapela tutto il gruppo è molto soddisfatto di questo. Chi vuole vincere, e da quest’anno si deve tornare a vincere, deve pretendere che si pretenda da loro il massimo perché è un segno indiretto di rispetto nei confronti delle giocatrici.
L’allenamento addirittura prima della partita è un segno del nuovo corso.
Dalle nuove formazioni titolari scopriremo cosa il Mister avrà in testa soprattutto per superare il primo ostico scoglio che ci separerà dalla fase a gironi di Champions.
La svolta mentale di tutto il gruppo partirà da lì e sarà fondamentale, fino alla fine…della stagione.